La scuola è un’antica istituzione che rappresenta la base della società civile e qualsiasi grande impero o civiltà ha iniziato ad essere considerato tale quando si dotava di un sistema educativo strutturato in grado di formare nuove classi dirigenti preparate e pronte ai più svariati compiti.
La parola scuola deriva da quella latina schola, che a sua volta deriva dal greco antico scholèion. In origine questo termine significava “tempo libero”. Poi, con il tempo, ha mutato di significato e ha assunto quello di “luogo in cui si passava molto tempo libero”, durante il quale si discuteva di filosofia o di scienza.
Il significato di scuola è cambiato ancora ed è diventato il “luogo in cui si legge” e infine “il luogo in cui si imparano le cose”.
Il primo sistema scolastico fu inventato dai Sumeri, nel 3.500 a.C. circa, poco dopo l’invenzione della scrittura. Le scuole si chiamavano “edubba”, “casa delle tavolette”, in quanto insegnanti e allievi scrivevano proprio su tavolette di argilla umide, poi essiccate al sole e cotte. Nelle edubba si imparava a leggere, a scrivere e a far di conto, ma potevano accedervi solo i maschi, i quali frequentavano le lezioni per prepararsi a diventare i futuri sacerdoti o funzionari pubblici del regno.
Il modello scolastico sumero venne adottato anche dalle altre civiltà mesopotamiche e nell’Antico Egitto.
In Persia, l’odierna Iran, verso i sette anni di età i bambini ricchi potevano cominciare la loro istruzione che, fino ai 14 anni, veniva loro impartita da insegnanti illustri e rispettati. Oltre scrittura, alla matematica e alla religione i ragazzi persiani imparavano l’astronomia e anche una serie di nozioni di educazione fisica e militare come la corsa, l’equitazione, il tiro con l’arco, il lancio del giavellotto.
Nell’Antica Grecia, tra il VI – V secolo a.C., si sviluppò un sistema scolastico di maggior respiro, sebbene ancora riservato a pochi giovani fortunati dai sette ai 18 anni.
Nell’antica Roma la prima istruzione era data dalla mamma e continuava con il papà. Chi poteva permetterselo, poi, veniva istruito da un maestro privato, spesso greco, oppure veniva mandato a scuola finché non avesse imparato a leggere, a scrivere e a far di conto.
A Roma, a differenza di quello che accadeva in altre civiltà, anche le ragazze potevano studiare. Ma solo fino ai 15 anni.
Le prime, vere scuole moderne, organizzate dallo Stato risalgono al XVIII secolo.
In Italia, il primo a organizzare delle scuole statali fu il Regno di Sardegna. Un grande impulso all’istruzione si ebbe grazie a Maria Teresa d’Austria che, nel 1774, fissò l’obbligo scolastico per i bambini dai 6 ai 12 anni.
Poco dopo, con la Rivoluzione francese, la scuola primaria diventò pubblica, obbligatoria, gratuita e per maschi e femmine. Nel resto d’Europa, invece, per avere scuole pubbliche e gratuite i bambini dovettero aspettare fino al XIX secolo.