Un libro, un compagno silenzioso con cui inizi a dialogare non appena cominci a leggere le sue pagine.
Per lungo tempo il libro è stato un oggetto prezioso, dal formato poco maneggevole e non facilmente trasportabile, accessibile perlopiù agli eruditi. Com’è stato possibile rendere il libro accessibile e facilmente fruibile?
La risposta è semplice: grazie al libro tascabile.
Il formato di questo libro e il suo costo contenuto hanno facilitato l’accesso alla lettura di un vasto pubblico, permettendo ai lettori di leggere ovunque.
I primi libri tascabili nascono in Inghilterra nel 1935 quando l’editore Allen Lane pubblica i “Penguin Books”, i cosiddetti pocketbooks (libri da tasca) venduti al modico prezzo di 6 penny.
In Italia nel 1965 compaiono nelle librerie e nelle edicole gli Oscar Mondadori: la nuova collana di tascabili, dal prezzo di copertina di 350 lire, è inaugurata da una riedizione del romanzo “Addio alle armi” di Ernest Hemingway. Il successo è immediato: rispetto a precedenti tentativi di alcune case editrici di introdurre sul mercato collane di tascabili economici, come nel caso della Rizzoli con il lancio nel 1949 della BUR (Biblioteca Universale Rizzoli), che pubblica i grandi classici con una copertina grigia senza illustrazioni, gli Oscar riescono a catturare l’attenzione del pubblico con le loro copertine colorate e graficamente vivaci.
Gli Oscar hanno aperto la strada nell’editoria alle collane dei tascabili che negli anni si sono diversificate per raggiungere un pubblico di lettori sempre più consapevole e attento alle novità.