Tutti abbiamo luce e oscurità dentro di noi.
Lo sa bene uno dei personaggi fantasy più amati degli ultimi decenni: Harry Potter. Il 26 giugno 1997, infatti, usciva nel Regno Unito Harry Potter e la pietra filosofale, il primo volume delle avventure del giovane mago con la cicatrice a saetta della scrittrice J. K. Rowling.
La vicenda della fortunata saga, caratterizzata da uno straordinario successo editoriale e cinematografico, è nota a tutti: Harry, un orfano maltrattato dagli zii e dal cugino con cui vive, al suo undicesimo compleanno scopre di essere un mago destinato a scontrarsi con il potente mago oscuro Lord Voldemort, responsabile della morte dei genitori del ragazzo. Naturalmente, nello scontro tra il Bene e il Male, Harry non è solo: nei sette romanzi che compongono la saga, infatti, seguiamo le peripezie del protagonista e dei suoi migliori amici, Ron Weasley ed Hermione Granger, studenti della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, con cui Harry cresce condividendo gioie, dolori, amori, paure e speranze.
Il successo di questa saga va senza dubbio attribuito alla capacità narrativa della Rowling che ha saputo rinnovare il genere fantasy, delineando personaggi verosimili con personalità ben definite, che conducono i lettori in un mondo costellato dalla magia ma con evidenti analogie e contatti con quello umano, dove si affrontano temi universali, quali l’amicizia, l’amore, il libero arbitrio e la morte.
Sono passati venticinque anni dalla pubblicazione del primo romanzo della saga di Harry Potter, ma continuiamo a salire a bordo del treno diretto a Hogwarts, che parte dal binario nove e tre quarti, per vivere le avventure di Harry, imparando a diventare adulti, compiendo con coraggio scelte difficili.
di Ilaria Lembo