In guerra, nonostante il passare delle epoche, i cambiamenti socio-economici e la perdita di certezze di fronte allo sgretolarsi delle ideologie, non ci sono mai vincitori o vinti. Ciò che resta di ogni conflitto sono le stragi, le perdite di vite umane e le ferite indelebili inferte alle popolazioni civili, soggette a sofferenze psicologiche e materiali tali da renderne dei sopravvissuti.
Le zone di guerra, infatti, anche se le innovazioni tecnologiche hanno reso le armi sempre più potenti, si assomigliano nel tempo: gli assalti delle truppe nemiche, gli assedi di città, la fame, le case che bruciano, la paura negli occhi delle persone che vagano tra le macerie, le difficoltà nel soccorrere i feriti. A tutto ciò si aggiunge il dramma dei profughi.
Negli ultimi dieci giorni abbiamo assistito all’esodo di più di 1,5 milioni di persone in fuga dall’Ucraina. Anche in Russia, prima che la situazione precipitasse, molti cittadini contrari all’invasione dell’Ucraina hanno lasciato il proprio Paese rifugiandosi soprattutto in Finlandia.
Volgendo lo sguardo al passato, tra il 1917 e il 1922 l’impero zarista crollava sotto il colpo della Rivoluzione d’ottobre con la conseguente presa del potere da parte dei bolscevichi; iniziava poi la guerra civile, combattuta in particolare in Ucraina con terribili violenze, tra i rossi bolscevichi e le forze controrivoluzionarie, i cosiddetti bianchi, appoggiate da Stati Uniti, Inghilterra e Francia.
Quegli anni furono segnati dal fenomeno dell’“emigrazione bianca”, espressione usata in Europa per indicare l’esodo di intellettuali, nobili, ex militari e borghesi che, per motivi politici, fuggirono dalla propria patria, dirigendosi soprattutto verso Berlino e Parigi. Questi dissidenti politici sperimentarono un duro esilio, fatto di disagi e privazioni: molti emigrati russi, infatti, si ritrovarono a vivere nella miseria o, per sopravvivere, accettarono lavori umili e sopportarono l’ostilità spesso loro riservata da coloro che li consideravano reazionari poiché denunciavano l’inganno del socialismo russo.