Autore: Bimed

Bimed è Borsa Mediterranea del Turismo

La nostra storia comincia nel paese di Non So, dove gli abitanti consumano a volontà, sprecando risorse: energia solare, legno, prodotti della terra e soprattutto l’acqua che è il principale motivo di discordia. Chi la vuole liscia, chi gassata; chi ne vuole di più e chi di meno; chi fresca e chi calda. Insomma tutto ciò crea divisione, inimicizia e rancori. Gli unici cittadini ancora “solidali” sono i bambini, che gioiscono dei regali di “Mamma Terra” e ne traggono tutti i benefici, restituendo loro rispetto e cura. Una mattina, al risveglio, gli abitanti del paese si accorgono di un fatto…

Leggi tutto

Lo specchio restituiva l’immagine di una donna che aveva trascorso una notte insonne: occhi infossati e viso stanco. La prof notò anche i numerosi capelli bianchi spuntati nella capigliatura, aggrottò la fronte così constatò che erano aumentate anche le rughe. Guardò di nuovo l’orologio, poi indossò una camicetta e lasciò il pantalone del pigiama ben abbinato alle comode ciabatte blu. Bevve ancora un sorso di caffè per farsi coraggio: un’altra giornata all’insegna della didattica a distanza stava per cominciare. Spazientita, pochi minuti dopo l’accensione del laptop, cominciò a chiamare il figlio. «Ivan! Ivan! Corri! Non ho linea o non c’è…

Leggi tutto

Gianni si girava e rigirava tra le lenzuola alla ricerca di una posizione comoda che gli consentisse di addormentarsi ma, in preda ai mille pensieri che gli si affollavano nella testa, non riusciva a chiudere occhio. Così, piano, s’era alzato in punta di piedi senza far rumore, aveva raggiunto la scrivania e acceso il computer.  In qualche modo doveva trovare una soluzione. Per se stesso e per tutti gli altri.  Non poteva continuare così. La situazione era davvero insostenibile. Ogni giorno era costretto a restare senza la sua merenda durante l’intervallo perché Bruno Decarli, noto in tutta la primaria Carlo…

Leggi tutto

Nerone è un giovane di circa vent’anni, dai capelli color cenere e il cuore bruciato. Ha lo stesso nome dell’imperatore incendiario di Roma, con il quale è anche accumunato dalla follia: da piccolo si muoveva di notte per le strade del paese (amava solo la compagnia delle tenebre) a rovistare tra i rifiuti. I ragazzini lo prendevano in giro, lo chiamavano “straccione” o “pattumiera umana”, ma la cosa non durò: l’astio dello sguardo che Nerone riservava loro ogni volta che si avvicinava metteva paura: i suoi occhi, seppur scuri, parevano prender fuoco. Nessuno sapeva del passato di quel bambino e…

Leggi tutto

Leonardo è un bambino curioso e vivace, forse a volte anche troppo! Ha bisogno di essere impegnato in qualche attività, sempre! Nemmeno i numerosi sport che pratica, le lezioni di chitarra e la full immersion di inglese servono a placare la sua instancabile energia! Anche Caterina è una tipa energica e socievole come lui, mentre Luca, Andrea e Carolina sono bambini più tranquilli, a cui piace passare il pomeriggio giocando alla play o guardando la tv. Fatto sta che i 5 amici sono inseparabili dai tempi della scuola dell’infanzia. Complice la vicinanza delle loro abitazioni, si trovano tutti i pomeriggi…

Leggi tutto

Francesco era un bambino tranquillo, amava leggere e andare in bicicletta con i suoi amici. Aveva appena terminato la quarta elementare e, nel tempo libero, frequentava un grande parco nel paesino in cui viveva. Il parco era molto bello e attrezzato per bambini e ragazzi di tutte le età. C’erano altalene, piste per biciclette, piste per skateboard e attrezzi ginnici, c’era anche un piccolo chiosco frequentato da ragazzi più grandi. A Francesco piaceva stare con tutti, aiutava spesso i piccoli in difficoltà che volevano salire su qualche gioco, chiacchierava con i loro nonni e si divertiva un sacco a gareggiare…

Leggi tutto

Aspettavamo il giorno della gita con trepidazione. Il cielo stellato faceva sperare in una bella giornata di sole. L’autobus ci aspettava puntuale nel piazzale antistante il cimitero. I genitori ci lanciavano le ultime raccomandazioni, ovviamente rimaste inascoltate, e le maestre sventolavano elenchi e tentavano di fare l’appello. Ci siamo subito sistemati sui sedili: due gruppi di ragazze e due di ragazzi. Ovvero i due gruppi degli sfigati e quello dei ganzi. I ganzi ovviamente nei sedili in fondo per farsi sentire e poter controllare tutti. Le ragazze ganze poco più avanti. Mentre i due gruppi degli sfigati nei sedili anteriori…

Leggi tutto

Nella città delle formiche c’era un problema che preoccupava la comunità. Erano ormai tanti giorni che non si riusciva a procurare del cibo e anche le scorte alimentari stavano per finire. La situazione era difficile e l’agitazione montava sempre di più perché nessuno sapeva come fare. La fame stava creando preoccupazione e le formiche, che fino a quel momento erano state sempre unite e laboriose, cominciavano a litigare e discutere sin troppo animosamente accusandosi l’un l’altra per ogni cosa. C’erano formiche che si lamentavano perché le scorte di cibo accumulato l’anno prima erano risultate troppo scarse, e le formiche più…

Leggi tutto

Hungry, un formichiere sempre affamato e molto arrabbiato, osservava tutto il territorio intorno a lui scrutandolo con un binocolo ultramoderno, che gli permetteva di vedere ad una grandissima distanza. Un giorno, incuriosito da un bellissimo albero, con una rigogliosa chioma verde intenso, con rami che quasi sfioravano il cielo, approfondì lo sguardo e notò ai piedi dell’albero un enorme formicaio e felice della scoperta si preparò per la partenza, voglioso di arrivare il prima possibile e saziare la sua fame. Nel frattempo nel formicaio c’era molto fermento, ogni formica faceva qualcosa, ognuno col suo ruolo e, nella parte più profonda…

Leggi tutto

Che noia! Ginevra, 7 anni e capelli biondi super-ricci (ogni riccio un capriccio, diceva la nonna), chiuse il tablet, spense la luce e sbadigliò ma, nonostante si sentisse stanca come se avesse corso per ore, il sonno tardava a venire. Mai avrebbe pensato di sentire la mancanza della scuola, ma dopo tante settimane chiusa fra quattro mura avrebbe fatto con piacere perfino i più noiosi esercizi di matematica. Per giunta, da quando mamma e papà dovevano lavorare da casa, erano ogni giorno più nervosi e non facevano che rimproverarla: perché si muoveva troppo e faceva troppo rumore e chiedeva di…

Leggi tutto