In Ungheria, il Parlamento ha approvato, lo scorso 15 giugno, una legge contro la promozione dell’omosessualità, voluta dal premier Viktor Orbán. La nuova normativa vieta la diffusione di materiale che “promuove” il cambio di genere e l’omosessualità tra i minori di 18 anni. Vieta, inoltre, di affrontare temi legati all’omosessualità in contesti pubblici e censura libri per ragazzi in cui se ne parla. La legge impatterà sull’educazione sessuale nelle scuole e sui prodotti culturali. Molti film potrebbero essere proibiti, come Harry Potter, Billy Elliot. Serie come Modern Family verrebbero bandite, così come alcuni episodi di Friends. Insomma, tutto ciò che secondo il governo non è in linea con “i valori tradizionali della famiglia”.
Limitata anche l’attività delle organizzazioni non governative, volte a sensibilizzare sui temi legati alla comunità LGBT+, acronimo che fa riferimento a persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e, più in generale, a tutti coloro che non si sentono pienamente rappresentati sotto l’etichetta di donna o uomo eterosessuale.
La legge – originariamente pensata per aumentare le pene per i reati di pedofilia – ha avuto il sostegno di tutta l’opposizione fino a quando, pochi giorni prima del voto, si è aggiunto al testo il divieto di parlare ai minori dell’omosessualità nelle scuole o nei media.
Non poche le proteste nella capitale. Budapest ha visto marciare sostenitori, gente comune, ma anche diplomatici ed europarlamentari giunti dal resto d’Europa. Lottano contro odio, deriva dello stato di diritto e ondata autoritaria.
Tutta l’Europa è concentrata su ciò che sta accadendo. La Commissione europea intende tutelare l’uguaglianza e i diritti fondamentali: «il rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello stato di diritto e dei diritti umani» sono valori fondamentali ed utilizzerà ogni strumento per tutelarli. Così, ha avviato una procedura contro l’Ungheria per discriminazione nei confronti della comunità LGBT+.
Ambasciate e istituzioni culturali, in una dichiarazione, mostrano il loro sostegno: “Incoraggiamo i passi di ogni Paese per assicurare l’uguaglianza e la dignità di tutti gli esseri umani indipendentemente dal loro orientamento sessuale o identità di genere”.