Nella piccola cittadina di Castel Durante si era sparsa la voce che il Comune e la Pro Loco avrebbero indetto un concorso teatrale per gruppi di ragazzini e ragazzine, rappresentanti i 4 rioni nominati ormai da secoli in questo strano modo: Rione dei Cuori, Rione degli Occhi, Rione dei Piedi, Rione delle Dita. Bluetta, è una ragazzina abitante nel Rione dei Cuori, e i suoi genitori vollero chiamarla proprio così perché aveva questa originale pelle che emanava dei bei riflessi di un blu ciano che fece loro ricordare un colore tipico dei quadri del pittore Giotto. Nel rione, però, Bluetta era un poco schivata da tutti gli altri coetanei proprio per questo suo colore, poiché credevano che fosse una brutta malattia. Al contrario lei sapeva benissimo che quel blu aveva i colori del cielo, del mare, dei fiori, dei topazi, etc., colore che molti pittori famosi nella storia dell’arte avevano usato nei loro fantastici quadri. Quel giorno, quando Bluetta venne a sapere di questo concorso teatrale ebbe una forte delusione perché era convinta che lei non sarebbe mai riuscita a far parte di una squadra del suo Rione. Una squadra per unire le forze, le idee, la creatività, con lo scopo di giungere a produrre una storia da mettere in scena. E purtroppo anche il tempo non era così a suo favore, perché erano rimasti solo 4 mesi per giungere alla manifestazione pubblica cittadina. Bluetta, si sentiva sola, e mentre stava tornando a casa dalla scuola dai suoi occhi scesero tante lacrime, naturalmente di colore blu. Questa scena fu notata da Celestino, un ragazzino del suo stesso rione che si avvicinò porgendole un fazzoletto per asciugare quel commovente pianto blu. «Perché piangi?» disse Celestino a Bluetta.