Era una splendida mattina di primavera quando la classe della maestra Giulia salì sul pullman per un’avventura indimenticabile negli Alburni.
Il sole illuminava le cime delle montagne e il profumo della natura riempiva l’aria di freschezza e mistero.
I bambini, con gli zaini pieni di dolcetti e di succhi di frutta, chiacchieravano emozionati, mentre il pullman saliva lentamente tra le curve delle strade alburnine, regalando scorci mozzafiato su vallate verdi e fiorite.
Il cielo era terso e ogni respiro sembrava riempire i polmoni di pura meraviglia.
Prima tappa: Il Museo Naturalistico di Corleto Monforte
La classe si diresse al museo, accolti dal signor Arturo, la guida, che con un sorriso caloroso li invitò a entrare.
Appena varcata la soglia, un enorme lupo impagliato li osservava con occhi di vetro, come a custodire i segreti della foresta.
“Sta per saltarmi addosso!” urlò Anna, facendo scoppiare tutti in una risata.
“Tranquilli, bambini, questo è il leggendario lupo degli Alburni! Ma ormai non morde più!” scherzò la guida, strizzando l’occhio.
I bambini esplorarono le sale con meraviglia, sfiorando i grandi mammiferi selvatici, osservando piume di falchi dai riflessi spettacolari e ammirando i bellissimi gufi delle nevi.
“Guardate questa orma! Sicuramente è di un uccello grandissimo!” esclamò Matteo con occhi sgranati, mentre il resto della classe scoppiava a ridere.
Ogni stanza sembrava trasportarli in un’altra epoca, raccontando storie sussurrate dalla natura.
Seconda tappa: Roscigno Vecchia, il borgo fantasma
“Ora vi porto in un paese che il tempo ha dimenticato… un borgo fantasma!” annunciò la maestra con tono misterioso.
Gli occhi dei bambini brillarono di curiosità, accompagnati da un pizzico di trepidazione.
Arrivati nel borgo, il silenzio era quasi surreale e affascinante.
Le casette di pietra con le finestre vuote sembravano sospese in un’altra epoca, raccontando silenziosamente storie di vite passate.
Una vecchia fontana al centro della piazza gorgogliava piano, mentre il vento leggero faceva sbattere una porta con un suono che risuonava nell’aria come un antico richiamo.
“È il fantasma di Roscigno! Scappiamo!” gridò Marco, e la classe esplose in un misto di risate e finte fughe spaventate.
Affascinati dalla magia del luogo, iniziarono a esplorare sotto lo sguardo attento e protettivo della maestra, immaginando come fosse stata la vita lì tanti anni fa, tra artigiani al lavoro e bambini che giocavano in piazza.
Ad accoglierli nel borgo c’era una simpatica e preparata guida turistica, che con entusiasmo iniziò a raccontare la storia affascinante del luogo.
I bambini visitarono la “Casa del Contadino“, un’antica abitazione che mostrava come vivevano un tempo gli agricoltori del borgo, con strumenti originali e arredi d’epoca.
Poi si spostarono nel “Museo della Civiltà Contadina”, dove scoprirono gli antichi mestieri e gli oggetti di uso quotidiano dei loro bisnonni.
Dopo una giornata così intensa, l’ora di pranzo arrivò come una festa.
In un agriturismo immerso tra ulivi secolari e prati fioriti, i bambini si sedettero a tavola con gli occhi brillanti e le pance affamate.
Il profumo del pane appena sfornato si diffondeva nell’aria e un leggero vento accarezzava i volti allegri.
“Guardate che piatti enormi!” esclamò Francesco mentre venivano serviti fumanti fusilli e cavatelli al ragù, il cui sugo profumava di tradizione e raccontava storie di famiglia.
“Io voglio assaggiare tutto!” disse con entusiasmo, mentre Giulia affondava la forchetta nel piatto dal profumo invitante, sentendo il calore del cibo avvolgerla come un abbraccio.
Il momento più atteso fu il dolce: scauratielli immersi nel miele dorato e pastiera cilentana, una delizia che fece chiudere gli occhi a Giorgia in un sospiro di felicità.
“Questo viaggio ha un finale dolcissimo!” esclamò con un sorrisone, mentre provava la pastiera cilentana.
E così, con le pance piene e il cuore traboccante di emozioni, i bambini risalirono sul pullman, raccontandosi a vicenda le loro avventure e sognando già la prossima gita negli Alburni, con la promessa di tornare a scoprire altri angoli incantati di questa terra meravigliosa.