C’era una volta una classe di bambini super vivaci e curiosi, che avevano un sogno: scoprire un mondo misterioso sotto terra!
Un giorno, la loro maestra, che aveva sempre un sorriso pronto, disse: “Oggi andiamo a esplorare le Grotte di Castelcivita!“
I bambini esplosero di gioia, correndo verso il grande autobus giallo.
“Sarà un’avventura incredibile!” gridò Marco, saltando su.
Appena arrivati, tutti rimasero a bocca aperta davanti all’ingresso delle grotte, che sembrava la porta di un castello magico.
“Siete pronti per una vera avventura?” chiese la guida, un signore simpatico con un cappello da esploratore che sembrava uscito da un film.
Tutti i bambini risposero con un grido entusiasta: “Evviva, sìììì!“
Appena entrarono nelle grotte, i bambini si sentirono subito come protagonisti di una storia fantastica.
Le pareti brillavano di mille luci, facendo sembrare ogni stalattite e stalagmite una gemma scintillante.
“Wow, è come entrare in un mondo di pirati!” esclamò Anna, la più fantasiosa della classe.
La guida, un vero esperto, spiegò: “Guardate queste formazioni! Le stalattiti pendono dal soffitto, goccia dopo goccia, accumulando calcite, mentre le stalagmiti si alzano dal pavimento, come se cercassero di incontrarsi a metà strada !“
I bambini rimasero a bocca aperta, immaginando le gocce che, nel corso di migliaia di anni, avevano creato queste meraviglie.
E non servivano torce!
Le grotte erano ben illuminate, facendo risplendere ogni angolo, come in un palazzo incantato.
La prima sala che visitarono fu la “Sala del Castello”, ed era proprio come un castello medievale!
Al centro della stanza, un gruppo di stalagmiti si erigeva maestoso, e sembrava proprio un’antica torre, con le sue punte appuntite che svettavano verso il soffitto, come se volessero toccare il cielo.
“Guardate! Sembra un castello su una collina!” gridò Luca, con gli occhi pieni di stupore.
La guida sorrise e spiegò che questa formazione rocciosa ricordava un antico castello, magari abitato da cavalieri coraggiosi.
I bambini si immaginavano di essere principi e principesse in un regno segreto, dove ogni angolo nascondeva misteri da scoprire.
Più avanti, la classe si trovò in una sala ancora più curiosa.
“Guardate lassù!” esclamò la guida, indicando una formazione che sembrava la bocca aperta di un coccodrillo.
“È la “Sala del Coccodrillo”!” disse con entusiasmo.
I bambini rimasero incantati: la roccia sembrava viva, con il coccodrillo che sembrava pronto a scattare.
Ma non era tutto! In alto si poteva vedere una formazione che somigliava a una tartaruga gigante.
“È come se fosse il guardiano delle grotte!” disse Anna, con un sorriso sognante.
Le pareti erano decorate con splendidi drappeggi di roccia, come tende di un teatro antico.
“E quelli laggiù?” chiese Sofia, indicando un gruppo di stalattiti che scendevano dal soffitto come candelabri di cristallo.
“Esatto, sono i candelabri!” rispose la guida. “La natura ha davvero un tocco magico.“
Le sale da visitare erano davvero tante, una più bella dell’altra.
Ogni volta che ne scoprivano una nuova, i bambini rimanevano a bocca aperta, entusiasti delle forme strane e dei colori delle rocce.
“Ogni sala è come un nuovo mondo!” disse Marco, che non riusciva a smettere di immaginare storie fantastiche legate a ciò che vedeva.
Ogni passo era una nuova scoperta, e i bambini si sentivano veri esploratori.
Prima di tornare indietro, la guida spiegò ai bambini quanto fosse importante proteggere le grotte e il loro contenuto.
“Questo posto è un vero tesoro per tutti. Le stalattiti, le stalagmiti e tutte le formazioni che avete visto si sono formate in migliaia di anni. Se le tocchiamo o le roviniamo, non potranno più crescere! Ricordate: non toccate mai le rocce, non lasciate rifiuti e rispettate sempre la natura. Così potrete tornare con i vostri amici e continuare ad ammirare questa bellezza!“
I bambini, felici e pieni di storie da raccontare, salirono sull’autobus, entusiasti di essere stati parte di un’avventura indimenticabile.
Durante il viaggio di ritorno, parlarono senza sosta di ciò che avevano visto.
“Questa è stata la gita più bella di sempre!” disse Anna, saltellando.
E tutti, compresa la maestra, furono d’accordo.
E così, la classe imparò che le “Grotte di Castelcivita” non erano solo un posto da visitare, ma un luogo speciale da custodire, proteggere e raccontare a chiunque fosse pronto a vivere una magica avventura!