“Prima vennero”
È una poesia spesso attribuita a Bertolt Brecht. In realtà il testo viene da un sermone che il pastore luterano e teologo tedesco Martin Niemöller scrisse per scuotere le menti tedesche che avevano accettato il nazismo e i suoi crimini contro l’umanità.
Dopo questo sermone antinazista, Niemöller fu arrestato su ordine di Hitler e rinchiuso nel campo di concentramento di Dachau. Riuscì a sopravvivere e passò gli anni Quaranta e Cinquanta a predicare a favore della pace e contro le discriminazioni, pronunciando più volte questo discorso diventato celebre.
Il testo sottolinea, in modo incisivo, i pericoli dell’apatia politica, culturale, sociale.
Molte volte diamo per scontati i nostri diritti… Molte volte ci giriamo dall’altra parte di fronte ad una persona in difficoltà… Molte volte siamo indifferenti alle dichiarazioni di politici che offendono i più deboli…
Prima o poi, potremmo essere noi ad essere presi di mira da un potere forte senza razionalità. Perché, quando verranno a prendere noi, non ci sarà “rimasto nessuno a protestare”.
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari,
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei,
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.