Marco, Lisa, Andrea e Sofia erano amici inseparabili, uniti da tante passioni ma anche da una grande difficoltà: imparare le lingue straniere sembrava un’impresa impossibile.
Marco si incartava con l’inglese, Lisa adorava il francese ma si bloccava quando doveva parlarlo, Andrea trovava il tedesco troppo complicato, mentre Sofia, nonostante il suo amore per lo spagnolo, si confondeva sempre con la pronuncia.
Un giorno, la professoressa annunciò una sfida emozionante: la classe avrebbe fatto un viaggio all’estero e ognuno avrebbe dovuto comunicare senza usare l’italiano.
I quattro amici si guardarono preoccupati.
“E ora come facciamo?” si chiesero.
Fu Marco ad avere l’idea.
Tirò fuori il suo tablet e mostrò un traduttore simultaneo con intelligenza artificiale.
“Guardate, questo strumento può aiutarci! Possiamo usarlo per esercitarci e imparare meglio!”
Iniziarono subito ad allenarsi.
Lisa si divertiva a tradurre le canzoni francesi e a ripeterle ad alta voce.
Andrea, con il suo spirito da lettore, sfogliava libri in tedesco mentre il traduttore lo aiutava a capire le parole più difficili.
Sofia si appassionò ai film in spagnolo e provava a seguire i dialoghi con la traduzione automatica.
Marco, invece, iniziò a parlare con ragazzi di altri Paesi online, scoprendo che, grazie all’aiuto della tecnologia, poteva affrontare una vera conversazione.
Più si esercitavano, meno avevano bisogno del traduttore.
Quando arrivò il giorno del viaggio, erano emozionati ma anche un pò tesi.
Nonostante la preparazione, la realtà era diversa… e infatti, dopo poche ore in città, si persero!
Si fermarono al centro di una piazza, senza sapere cosa fare.
Lisa si fece avanti e, con un respiro profondo, si rivolse a un passante in francese. “Excusez-moi, nous sommes perdus…” disse, cercando di mantenere la calma.
L’uomo annuì e rispose velocemente, e lei riuscì a capire abbastanza per indicare agli amici da che parte andare.
Andrea, poco dopo, notò un cartello e si avvicinò a un’anziana signora per chiederle informazioni in tedesco.
“Wo ist die Bushaltestelle?” domandò, con un pò di esitazione.
La signora sorrise e gli rispose lentamente, e lui, felice di aver capito, fece un cenno ai suoi amici.
Anche Sofia volle provare, così si avvicinò a un negoziante e in spagnolo gli chiese dove fosse la piazza principale.
Il negoziante rispose con una serie di frasi rapide, e anche se all’inizio si sentì confusa, riuscì a cogliere il senso generale del discorso.
Marco, vedendo il loro coraggio, decise di fare il passo successivo.
Accese il traduttore e, per le parole che non riusciva a capire, si fece aiutare dalla voce artificiale che trasformava in italiano le risposte che riceveva.
Passo dopo passo, i quattro amici trovarono la strada e riuscirono a tornare al punto d’incontro con la classe.
Quella sera, seduti a cena, Marco si guardò intorno e sorrise.
“All’inizio pensavamo di non farcela, e invece abbiamo parlato in tre lingue diverse… e non è stato poi così difficile!”
Lisa ridacchiò.
“E la prossima volta niente traduttore, lo facciamo da soli!”
Andrea e Sofia annuirono, consapevoli di aver scoperto che imparare le lingue poteva essere anche un gioco e una grande avventura.
Tornati a scuola, la professoressa organizzò il “Torneo dei poliglotti“, una gara dove gli studenti dovevano parlare in più lingue possibili.
Lisa partì con il francese, stavolta senza timore.
Andrea rispose con sicurezza in tedesco.
Sofia aggiunse una frase perfetta in spagnolo.
Quando toccò a Marco, fece un sorriso e parlò in quattro lingue diverse, sorprendendo tutti.
Il pubblico applaudì entusiasta e la professoressa esclamò: “Bravissimi! Ora avete capito il vero segreto delle lingue: la tecnologia può aiutarvi, ma il vero superpotere è il vostro impegno e la voglia di mettervi in gioco!”
Da quel giorno, Marco, Lisa, Andrea e Sofia sapevano che nessuna lingua era impossibile.
Bastava solo il coraggio di provare.