È la prima barca-fabbrica al mondo che “mangia” la plastica e galleggia nei nostri mari
Il catamarano Manta sarà la prima barca in grado di convertire in energia il 100% della plastica che raccoglie. Viaggerà utilizzando per lo più energia ricavata da risorse rinnovabili e promette di liberare l’oceano fino a 10 mila tonnellate di rifiuti all’anno.
La vedremo in azione, probabilmente, nel 2024.
Presto entrerà in azione un catamarano che potrà ripulire l’oceano “mangiando” i rifiuti che galleggiano sull’acqua e sarà la prima barca-fabbrica in grado di riciclare a bordo il 100% della plastica recuperata, trasformandola nell’energia elettrica necessaria per alimentare la navigazione. Si chiama Manta, l’idea nata dalla mente del velista Yvan Bourgnon che navigando nel corso della sua carriera, ha visto con i suoi occhi il dramma dell’inquinamento deturpare veri e propri paradisi naturali.
Ha progettato l’imbarcazione che potrà raccogliere fino a 3 tonnellate di immondizia ogni ora, con l’obiettivo di ripulire l’oceano da 5.000 a 10.000 tonnellate di rifiuti di plastica all’anno.
“Viaggio per gli oceani da quando ho 8 anni. Li ho visti deteriorarsi, scaldarsi, acidificarsi e plastificarsi.” – commenta Yvan Bourgnon – “Per questo abbiamo creato Manta per combattere questa piaga globale.”
Dall’alto sembra proprio la manta da cui prende il nome, un pesce che filtra l’acqua in cerca di plancton, ed è proprio grazie alla sua forma che riesce a raccogliere i rifiuti che incontra sulla sua strada immergendo delle reti per i detriti più grandi e un nastro trasportatore per microplastiche da 10 mm in su. Manta lavorerà in Asia, Africa e Sud America, soprattutto nelle zone costiere che, più frequentate dall’uomo, producono la maggior parte dei rifiuti che poi si riversano in mare.
L’inquinamento da plastica non sta distruggendo solo l’ecosistema marino, ma anche noi stessi. Infatti, sono molti i cibi inquinati da microplastiche: l’acqua in bottiglia, il sale e i pesci sono solo alcuni degli esempi. Attraverso questi cibi ingeriamo in media 5 grammi di plastica ogni settimana, cioè l’equivalente di una carta di credito ogni sette giorni. “La plastica inquina l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo e il cibo che mangiamo” riporta WWF in uno dei suoi ultimi studi sull’inquinamento da plastica.
Questa barca mangia-plastica verrà alimentata per il 75% da energia che proviene da fonti rinnovabili generata dai rifiuti che raccoglie, da due turbine eoliche e da quasi 500 metri quadri di pannelli fotovoltaici installati a bordo. Riducendo l’utilizzo di combustibili fossili e così anche il suo impatto ambientale.
Il catamarano, progettato da The SeaCleaners sarà varato con molta probabilità nel 2024 e fungerà anche da laboratorio, offrendo la possibilità agli scienziati a bordo di studiare l’inquinamento da microplastiche. Il catamarano entrerà in azione solo tra qualche anno e anche se non risolverà da solo il problema, potrebbe almeno restituirci la bellezza di quei luoghi fino a poco tempo fa incontaminati e che oggi sono solo il lontano ricordo dei paradisi che sognavamo da bambini.