È stato inventato nel 1969 dal messicano Enrique Corcuera, ad Acapulco, ma ha avuto una grande diffusione negli ultimi anni in Europa: si tratta del Padel, il nuovo gioco chge sta nel mezzo tra tennis e squash. Il campo da gioco del padel è delimitato da muri. La lunghezza del campo è di 20 metri, la larghezza di 10. I muri laterali sono alti 3 metri, quelli di fondo 4.
I muri che si trovano nelle vicinanze della rete centrale sono fatti di una griglia metallica in modo tale che il rimbalzo non sia prevedibile: lo scopo è rendere più elettrizzante il gioco ed evitare chiusure del punto sottorete troppo facili. Infine, i muri che delimitano il campo nei tornei di padel sono di vetro in modo tale da poter rendere visibile il match agli spettatori.
L’attrezzatura e l’abbigliamento da padel hanno qualche particolarità: soprattutto le racchette, completamente diverse da quelle da tennis, dove c’è una corda in tensione.
Nonostante la somiglianza nel nome il padel non si deve confondere con il paddle. Quest’ultimo è nato probabilmente a fine ‘800 per opera dei marinai britannici che si lanciavano una pallina nella stiva della nave, usando dei remi: paddle significa pagaia, infatti.
Un’altra versione attribuisce l’invenzione al reverendo americano Frank Beal, nel 1898, per far giocare i ragazzini. In realtà poi alla fine le regole, in origine diverse, sono confluite e il padel ha assorbito il paddle.
Francesca Schiavo Rappo