Il termine giapponese “manga” viene utilizzato nel Sol Levante per indicare in modo generico i fumetti, di qualsiasi tipologia. Oggi questa parola è stata universalmente adottata anche se, nella stragrande maggioranza dei casi, per indicare unicamente i fumetti giapponesi. Il manga ha origini antichissime: infatti alcuni di essi compaiono già nel 18° secolo, sviluppandosi definitivamente nel 19° (soprattutto nel periodo Taishō), quando l’artista Rakuten Kitazawa coniò ufficialmente questa parola, combinando gli ideogrammi “man” (libero/stravagante) e “ga” (immagine).
Il manga si legge al contrario rispetto al fumetto occidentale, cioè partendo da quella che per gli occidentali è l’ultima pagina, con la rilegatura alla destra; analogamente le vignette si leggono da destra verso sinistra ma sempre comunque dall’alto verso il basso.
Gli autori di manga, detti mangaka, lavorano tradizionalmente con assistenti nei loro studi e sono associati con un editore per la pubblicazione delle loro opere.