Nella classe della maestra Elisa c’era un’atmosfera elettrizzante.
I bambini avevano capito che non sarebbe stata una giornata normale.
Sui banchi non c’erano né libri né quaderni, ma visori per la realtà virtuale e aumentata.
«Oggi non studieremo il sistema solare dai libri» annunciò la maestra con un sorriso.
«Oggi lo esploreremo di persona!»
Luca, Sofia, Marco e Chiara si guardarono entusiasti.
Come potevano viaggiare nello spazio senza muoversi dalla classe?
«Indossate i visori di realtà virtuale» disse la maestra.
«Vi porteranno oltre i confini della Terra.»
Non appena i bambini li misero, il mondo intorno a loro scomparve.
Si ritrovarono a bordo di un’astronave con pannelli luminosi, pulsanti colorati e un enorme oblò da cui si vedeva il pianeta azzurro.
«Capitani della missione, siete pronti?» annunciò la voce digitale del computer di bordo.
«Prontissimi!» risposero i bambini.
Il conto alla rovescia iniziò: 5… 4… 3… 2… 1… Decollo!
Con un rombo assordante, si alzarono sopra l’atmosfera e in pochi istanti si trovarono nel buio infinito dello spazio.
La Terra brillava sotto di loro, bellissima e fragile.
La maestra Elisa guidò l’esperienza con il suo visore di realtà aumentata, facendo apparire davanti a loro informazioni interattive sulle stelle e i pianeti.
«La nostra prima tappa è la Luna» annunciò.
L’astronave atterrò su un paesaggio grigio e polveroso.
Niente aria, niente vento, solo silenzio e un cielo nero pieno di stelle.
I bambini si guardarono intorno meravigliati.
Con i visori VR potevano camminare sulla superficie lunare come veri astronauti.
Marco fece un salto… ed immaginò di sollevarsi più in alto del solito!
«Wow! Qui si salta tantissimo!».
«Sulla Luna la gravità è sei volte più debole che sulla Terra» spiegò la maestra, facendo apparire con la realtà aumentata una rappresentazione del campo gravitazionale.
Sofia si avvicinò a una bandiera piantata nel suolo.
«È quella dell’Apollo 11!» disse entusiasta.
«Siamo nel punto esatto in cui per la prima volta l’uomo ha camminato sulla Luna!»
Dopo aver esplorato le rocce lunari e osservato la Terra da lontano, i bambini tornarono a bordo dell’astronave virtuale.
«Ora esploreremo l’intero sistema solare!»
L’astronave si allontanò dalla Luna e si immerse nello spazio profondo.
Davanti a loro apparve il Sole, un’enorme palla di fuoco che brillava con una luce accecante.
«Attivate i filtri di protezione!» disse la maestra, e i loro visori si adattarono automaticamente per permettere loro di osservarlo senza pericolo.
Pian piano, il viaggio li portò attraverso i pianeti del sistema solare.
Mercurio era piccolo e roccioso, pieno di crateri.
Venere aveva un’atmosfera densa e gialla.
Quando arrivarono nei pressi della Terra, poterono osservarla dallo spazio in tempo reale.
Attraverso la realtà aumentata, apparvero nuvole di dati meteo, mostrando i cicloni in movimento sugli oceani.
Su Marte, l’astronave atterrò in un canyon gigantesco, Valles Marineris, più grande di qualsiasi canyon terrestre.
«Forse un giorno potremmo davvero vivere qui» disse la maestra, mostrando con la realtà aumentata una simulazione di una base marziana del futuro.
Quando raggiunsero Giove, videro la sua gigantesca tempesta a spirale, la grande macchia rossa.
Sofia osservò attentamente i suoi quattro satelliti principali: Io, Europa, Ganimede e Callisto.
Poi fu la volta di Saturno.
Marco allungò la mano verso i suoi anelli dorati, che sembravano solidi, ma la maestra attivò un’animazione interattiva che mostrava i piccoli frammenti di ghiaccio e polvere che li compongono.
Passando accanto a Urano, osservarono il suo colore blu-verde e la sua strana inclinazione, e infine arrivarono a Nettuno, il pianeta più lontano dal Sole, con la sua grande tempesta blu.
La voce del computer di bordo annunciò: “Missione completata. Ritorno sulla Terra.”
In pochi istanti, i bambini si ritrovarono di nuovo nella loro classe.
Si tolsero i visori e si guardarono con occhi pieni di meraviglia.
«Maestra, possiamo rifarlo domani?» chiese Chiara.
La maestra Elisa sorrise.
«Ogni giorno possiamo imparare qualcosa di nuovo. La conoscenza è il viaggio più bello che esista!»
Quella mattina, non avevano solo studiato il sistema solare.
Lo avevano vissuto.