Nelle previsioni meteo sentiamo sempre parlare di temperatura e di umidità dell’aria, ma c’è un parametro poco nominato ma molto importante per valutare le condizioni meteorologiche di un luogo: parliamo della cosiddetta “temperatura di bulbo umido”, cioè una misura composta sia dalla temperatura che dall’umidità dell’aria.
Viene misurata con un termometro ricoperto da un panno umido, e quando supera i 35 °C indica una condizione nella quale il nostro corpo non riesce a raffreddarsi a sufficienza tramite il sudore.
I 35 °C sono quindi la soglia massima oltre cui l’aumento della temperatura esterna è causa di sofferenza per il corpo umano.
Uno studio dell’università di Loughborough, in Inghilterra, ha rivelato che questo valore viene ormai superato sempre di più frequente, e che quindi il riscaldamento globale sta rendendo inabitabili un numero sempre crescente di aree in giro per il pianeta. Le zone maggiormente interessate da ondate di calore anomalo risultano essere in Golfo Persico, in India, in Pakistan, negli Stati Uniti ed in Messico
Nella città di Ras Al Khaimah, negli Emirati Arabi Uniti, la soglia dei 35 °C è stata superata per la prima volta assoluta nella letteratura scientifica.
Per fortuna, il superamento dei 35 °C non è ancora un evento abituale né prolungato nel tempo. Si tratta di momenti di calore estremo, di circa due ore, e non di intere giornate. Ma il fenomeno potrebbe in breve tempo diventare di gran lunga peggiore.