Il primo campionato mondiale di plogging si è disputato in Italia, in Val Pellice, Torino. Ha visto la partecipazione di 55 atleti provenienti dall’Italia e da vari paesi europei. Durante il percorso sono stati raccolti complessivamente 795 kg di rifiuti. Già, perché questa strana attività combina la corsa con la raccolta dei rifiuti
Il termine deriva dall’unione di due parole, ovvero dal verbo svedese Plocka upp che significa “prendere su” unito a quello più popolare e conosciuto Jogging che significa “correre”. E in effetti chi pratica questo sport “raccatta” la spazzatura mentre corre a ritmo sostenuto!
L’idea è venuta al podista svedese Erik Ahlström, che ha iniziato a ripulire, correndo, le strade della sua città, Stoccolma, raccontando l’iniziativa sul suo profilo Facebook. Piano piano la sua esperienza è diventata virale in tutto il mondo e i vari gruppi mostrano le loro esperienze sui social network.
Le città italiane ad aderire per prime sono state Casale Monferrato, Milano, Bologna, Bergamo, Firenze, Monza e via via se ne sono aggiunte sempre di più. Ma il plogging non è famoso solo in Italia, sempre più persone lo praticano in paesi come India, Messico, Costa Rica, Francia, Ungheria e Corea…
Metti scarpe da ginnastica, una tuta e… corri. Ma non dimenticare di portare con te un sacco della spazzatura, guanti e pinze perché dovrai raccogliere tutti i rifiuti che trovi lungo il tuo percorso tra parchi e foreste.
In Italia esiste il Plogging day”ed è il 20 giugno. In questa data ci si può iscrivere all’evento e raccogliere i rifiuti incontrati lungo il tragitto della corsa.
Questa disciplina non aiuta solamente l’ambiente, ma fa bene anche alla tua salute. Infatti, oltre a correre, chinandoti a raccogliere i rifiuti fai anche gli squat e bruci calorie. Secondo l’app di fitness Lifesum mezz’ora di plogging, jogging più raccolta della spazzatura, fa bruciare 288 calorie circa, rispetto alle 235 bruciate facendo solo jogging, mentre una camminata veloce ne brucia solo 120.