C’era una volta, tanto, tanto tempo fa, nel lontano anno 1492, tre navi coraggiose tagliavano le onde dell’oceano come frecce nel vento: la Niña, la Pinta e la Santa Maria!
A bordo c’era un uomo con la barba lunga, lo sguardo pieno di sogni e una mappa tra le mani: si chiamava Cristoforo Colombo.
Voleva raggiungere le Indie, dove si diceva ci fossero spezie preziose e ricchezze meravigliose.
Ma sorpresa! Il suo viaggio non portò alle Indie, bensì a qualcosa di ancora più speciale: un mondo nuovo, tutto da scoprire!
Una mattina, dopo tanti giorni di mare e onde e vento, un marinaio gridò: «Terraaa!»
Tutti si affacciarono: davanti a loro, un’isola verde, con palme danzanti, uccelli dai mille colori e persone sorridenti.
Era l’isola di Guanahaní, oggi chiamata Bahamas.
Colombo pensava di essere vicino al Giappone (che lui chiamava Cipango), ma in realtà aveva trovato l’America!
Nel cuore dell’isola, Colombo e i suoi uomini arrivarono in un villaggio.
Le case erano fatte con cura, i fuochi accesi e i bambini giocavano felici.
E lì videro una pianta mai vista prima: alta, verde, con spighe dorate piene di chicchi gialli come l’oro del sole.
Era il “mahiz”, come lo chiamavano i Taino, il popolo dell’isola.
Noi oggi lo chiamiamo mais!
I Taino raccontavano che il mais era una pianta sacra.
Per loro era più che un cibo: era vita, era magia.
Una leggenda dice che gli dei crearono l’uomo con la farina di mais.
Solo il mais era perfetto per dare vita a noi!
Coltivavano il mais con amore e lo trasformavano in pane, focacce e pappe dolcissime.
Quando Colombo tornò in Spagna, portò con sé tante meraviglie del nuovo mondo e forse anche qualche seme di mais!
Così il mais cominciò il suo viaggio anche lui!
Fu piantato nei giardini dei re, poi nei campi dei contadini.
In Italia, arrivò intorno al 1525 e diventò il cuore di un piatto che oggi conosciamo tutti:
la polenta!
Dal Sud al Nord, dall’Est all’Ovest, il mais arrivò ovunque: in Africa, in Asia, in India, in Cina perché cresceva bene quasi dappertutto, anche quando il raccolto di altri cereali andava male.
In poco tempo, il mais divenne uno dei cereali più importanti del mondo, insieme al riso e al frumento!
Oggi lo usiamo per: zuppe, pane, popcorn, biscotti, farina e anche per fare olio, colori e materiali speciali!
E tutto cominciò con una piccola spiga gialla, scoperta con meraviglia in un villaggio lontano,
in un giorno d’autunno del 1492.
Quando oggi guardi un campo di mais, e senti il vento che muove le foglie, immagina il suono del mare e la voce dei Taino che raccontano la storia della spiga magica.
Il mais è molto più di un cibo.
È un dono che ci lega, un viaggio che non è mai finito.