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È passato un anno dallo straordinario trionfo agli Europei degli azzurri sotto il cielo di Wembley. Sono passati solo 3 mesi, invece, da quando quella stessa Italia non si è qualificata al mondiale di questo dicembre, in Qatar, da campione d’Europa in carica.
Ci eravamo già passati per il Mondiale in Russia di 4 anni fa, ma stavolta, dopo la scorsa estate, ha fatto ancora più male. Tuttavia, la vita va avanti, e dopo una grande disfatta, bisogna ricominciare da capo, a testa bassa, con calma e determinazione. Dopo quell’esclusione dal Mondiale 2018 nessuno avrebbe immaginato, solo 3 anni dopo, la vittoria del campionato europeo, eppure la storia l’ha pensata diversamente.
Adesso mister Roberto Mancini, dopo aver deciso di restare alla guida della nazionale, sta cercando di rimettere insieme i cocci. Per gli impegni di questa estate, Mancini ha potuto convocare vari giovani calciatori che ha avuto la possibilità di testare, per capire da chi poter ricominciare, provando nuove formazioni e nuove tattiche. La partita contro l’Argentina nella cosiddetta “Finalissima” non ha portato buoni risultati, e il 3-0 schiacciante dei sudamericani lo ha testimoniato.
Nelle partite di Nations League però, Mancini si è sbizzarrito e ha portato a casa due ottime prestazioni contro Germania (1-1) e Ungheria (2-1). L’Italia non vinceva dal 9 settembre 2021, quando vinse 5-0 contro la Lituania nelle qualificazioni Mondiale.
Lo stesso Mancini, dopo la vittoria, si è mostrato speranzoso, ma consapevole del lavoro che ancora c’è da fare: “Abbiamo fatto una buona gara, potevamo segnare più gol, ma c’è da migliorare. Ci sono ragazzi giovani e dobbiamo lavorare molto“.
Le giuste premesse per ricominciare però ci sono tutte. La scoperta del giovanissimo attaccante Wilfried Gnonto, l’ascesa di Tonali e la conferma di Barella e Locatelli a centrocampo, il recupero di Spinazzola, l’eredità di Chiellini presa dal giovane, ma già esperto Bastoni. Senza dimenticare Gianluigi Donnarumma, per la prima volta capitano contro l’Ungheria, e Federico Chiesa, giocatore chiave per il futuro azzurro.
Insomma, la strada è lunga, il cammino è tortuoso, ma dal fondo del pozzo si vede sempre la luce e i mezzi per raggiungerla ci sono tutti, bisognerà solo sfruttarli a dovere.
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