Nella casa gialla in fondo alla via, dove ogni dicembre profumava di arancia e cannella, quattro bambini erano emozionatissimi: Riccardo, Rebecca, Alessandro ed Elena. Quel pomeriggio speciale era finalmente arrivato: bisognava addobbare l’albero di Natale.
L’abete era enorme, quasi toccava il soffitto, e se ne stava al centro del salotto come un gigante verde un po’ timido.
«Io direi di mettere prima le luci!» propose Riccardo, già con il filo luminoso in mano.
«Aspetta, è tutto intrecciato!» rise Rebecca, cercando di sbrogliare il groviglio mentre una lucina le si accendeva sul naso.
Alessandro, curioso com’era, apriva tutte le scatole degli addobbi: palline rosse, argento, blu… e perfino una a forma di renna che tintinnava a ogni movimento.
Elena invece aveva portato una scatola piena di decorazioni fatte a scuola: stelle di cartoncino luccicante e piccoli cuoricini dorati.
Quando finalmente le luci furono sistemate, l’albero sembrava avvolto in una magica spirale brillante.
«Ora tocca alle palline!» annunciò Alessandro, che ne teneva già una tra le dita come fosse un tesoro.
I quattro bambini si muovevano come una piccola squadra: Riccardo sistemava i rami più in alto arrampicandosi su uno sgabello, Rebecca controllava che i colori fossero distribuiti bene, Alessandro riempiva i rami più bassi e Elena aggiungeva le sue decorazioni speciali, delicate come fiocchi di neve.
Quando tutto fu al suo posto, Rebecca portò una scatolina rossa.
«La punta! L’avevo nascosta io!» disse ridendo. Era una grande stella dorata che brillava già alla luce del pomeriggio.
Riccardo la posizionò con cura in cima all’albero. Per un istante, tutti trattennero il respiro.
Poi, con un clic, accesero le luci.
Il salotto si riempì di riflessi scintillanti. L’albero sembrava vivo, pieno di calore e magia.
«È il più bello di sempre» sussurrò Elena, incantata.
«Perché l’abbiamo fatto insieme» aggiunse Alessandro.
E così, tra una risata, qualche briciola di biscotto e la neve che iniziava a cadere fuori dalla finestra, i quattro bambini capirono che il Natale era davvero cominciato.

