Da dove veniamo? Qual è il principio primo dell’Universo? Da cosa è composta la realtà? Si tratta senza dubbio di domande difficili, a cui tentarono di rispondere, addirittura 2600 anni fa, i primi filosofi greci. Ma chi sono i più famosi e qual era il loro pensiero?
Amore per il sapere: è questo il significato, in greco, della parola “filosofia” ed è proprio quello che spinse i primi filosofi che vivevano in Grecia a ragionare sulla realtà e sull’Universo. I filosofi greci passavano la loro giornata a pensare, a studiare il mondo, a cercare il significato delle cose e dell’esistenza.
La ricerca del “principio di tutto”: Talete, Anassimandro e Anassimene
I primi filosofi greci si dedicarono a cercare il principio fondamentale dell’Universo, detto “arché”. Ad iniziare fu Talete, padre della filosofia greca: passava così tanto tempo a camminare con il naso rivolto all’insù, contemplando cielo e stelle, che una volta cadde in una buca profondissima! Per Talete il principio di tutto era l’acqua, elemento centrale nella vita degli esseri umani e animali e in grado di assumere diversi stati, trasformandosi da ghiaccio a vapore.
Per il filosofo Anassimandro invece tutto nasceva da una sostanza indefinita e infinita, detta “Ápeiron”. Per Anassimene il principio dell’Universo era l’aria, che poteva mutarsi in vento, acqua, terra e fuoco.
Pitagora, il teorema e la filosofia dei numeri
Sicuramente a scuola ne sentirete parlare e non soltanto in filosofia: Pitagora dà infatti il nome ad un noto teorema di geometria che serve a calcolare le relazioni tra i lati di un triangolo rettangolo. Pitagora fu un filosofo e un matematico e, non a caso, considerava il mondo del tutto dipendente dal numero: “Tutto è numero” era il motto suo e dei suoi seguaci, i pitagorici.
Socrate: “So di non sapere”
Uno dei più importanti esponenti della filosofia occidentale è Socrate. Non lasciò nulla di scritto, ma fondamentale fu il suo metodo d’indagine della realtà, basato sul dialogo e sull’ironia. Socrate stimolava l’interlocutore ad esporre la sua tesi con continue domande, portando poi le considerazioni a conclusioni talmente assurde da far sì che l’interlocutore stesso ammettesse la propria ignoranza.
Fondamento del suo pensiero era “so di non sapere”: Socrate riconosceva che la conoscenza non era definitiva e questo diventava stimolo per conoscere sempre più cose. Non vi converrà quindi citare questo motto per tentare di scampare alla prossima interrogazione in classe!
Platone e il mondo delle idee
Allievo di Socrate, Platone mise al centro del suo pensiero la “dottrina delle idee” per spiegare la conoscenza: per il filosofo greco, l’anima dell’uomo ha già conosciuto l’oggetto della sua ricerca prima della nascita, nel “mondo delle idee”. Una volta scesa nel corpo, l’anima ha in parte dimenticato ciò che ha veduto: l’uomo deve perciò solo recuperare quanto ha già visto. Per questo, secondo Platone, “conoscere è ricordare”.
Aristotele, l’enciclopedia del sapere
Aristotele, allievo di Platone, amava conoscere e scoprire, si occupò davvero di tutto: dalla biologia alla fisica, dalla psicologia alla politica, dalla poetica alla retorica. Scrisse molto su ciascun argomento, creando una sorta di “enciclopedia del sapere”. Si distaccò notevolmente dalle idee del suo maestro e fondò una scuola tutta sua: i suoi seguaci vennero chiamati aristotelici.