Quello che verrebbe a mancare non sarebbe solo il miele, ma tantissimi prodotti che troviamo ogni giorno al mercato o al supermercato, più di quanti potreste immaginare, generando un incredibile impatto sull’ecosistema.
Negli scaffali della frutta, infatti, mancherebbero o sarebbero molto difficili da trovare: mele, carote, limoni, angurie, agrumi, pere, mandorle, pesche, kiwi, castagne, ciliegie, albicocche, susine, meloni, pomodori, zucchine, soia, girasole, colza, cipolle, cetrioli, sedano, cavoli, cavolfiori, broccoli.
Le piante da cui dipendono la loro produzione, in parte o integralmente, hanno bisogno dell’impollinazione fatta dalle api. Delle 100 colture che costituiscono il 90% della produzione mondiale di cibo, ben 71 sono legate al lavoro di impollinazione delle api! Per avere un’idea dell’impatto delle api sulle nostre tavole pensa che, solo in Europa, ben 4 mila diverse colture crescono grazie alle api!
La mancanza di impollinazione da parte delle laboriose api ha delle conseguenze anche sugli allevamenti perché, se non ci fossero, verrebbe a mancare il foraggio per gli animali che si nutrono di erba medica o trifoglio.
La loro esistenza è in pericolo a causa, soprattutto, dei pesticidi perché, restando sospesi nell’aria dei campi in polveri sottilissime contaminano gli insetti e, forse, della pratica di nutrire le api con lo sciroppo di mais che, a causa di un meccanismo complicato e ancora non del tutto chiaro, potrebbe compromettere le difese immunitarie delle api. Ossia ridurre la loro capacità di difendersi dagli attacchi di agenti esterni.
Il problema è grave perché, nel mondo, le api degli alveari ormai muoiono a milioni!
Cosa possiamo fare per evitare la moria delle api?Intanto possiamo aderire e fare aderire i nostri amici e genitori alla campagna SALVIAMO LE API di Greenpeace!
Un’altra idea che sta prendendo piede è quella allevare le api in città. Infatti, nonostante l’inquinamento, pare che i simpatici insetti si sappiano adattare all’ambiente urbano e producono il miele succhiando il nettare dai fiori dei viali e dei giardini. Questa attività si chiama apicoltura urbana e prevede l’installazione di arnie sui tetti delle case e dei palazzi. Pensate: lo scorso anno, a Parigi, esistevano circa 300 arnie di apicoltori urbani (hanno prodotto 50 kg di miele), poco meno a New York.A Londra, invece, le arnie sono già più di 2mila!