La cucina indiana è molto varia da regione a regione. È caratterizzata dall’uso sofisticato e inusuale di molte spezie ed erbe, ma anche da diverse tecniche di cottura e di preparazione dei piatti. L’India ha alle spalle ben 5000 anni di cultura culinaria, durante i quali sono cambiati più volte confini, politica, influenze, e tutti questi fattori hanno creato molteplici identità culinarie. Gli alimenti base della cucina indiana sono: il riso, l’atta (una farina integrale) ed una grande varietà di legumi, tra cui i “masoor” (una varietà di lenticchie rosse), “channa” (ceci del Bengala), “toor” (conosciuto anche come cece giallo), “urad” (cece nero) e “mung” (cece verde). Cercare una ricetta indiana, facilmente eseguibile da noi, è stata un’ impresa quasi impossibile, per questo ho rimediato sullo “chapati”, un pane indiano non lievitato di farina integrale. Per fare questo pane non serve il forno e bastano solamente due ingredienti: 500 grammi di farina integrale, 3-4 decilitri d’acqua e un cucchiaino di sale. Il procedimento per preparare lo “chapati” richiede una certa manualità. Ecco come si fa per prepararlo: setacciate, con l’aiuto di un adulto, tutta la farina in una ciotola quindi versateci dentro l’acqua un poco alla volta per farla assorbire. Quando l’impasto sarà diventato molto morbido cominciate ad impastarlo per dieci minuti usando i pugni e ripetendo questo ciclo di lavorazione: stendete l’impasto, arrotolatelo su se stesso e poi stendetelo di nuovo. Quando avrete lavorato bene l’impasto aggiungete un cucchiaino di sale fino e lavorate di nuovo il tutto per farlo assorbire. L’impasto deve diventare liscio prima di essere messo a riposare per almeno 20 minuti coperto da un telo di cotone umido. Trascorsi i 20 minuti fate delle palline di circa 50 grammi e schiacciatele sul piano di lavoro coperto di farina e allargatele per farle diventare dei dischi piuttosto sottili. Ora lo chapati è pronto per essere cotto su una padella ben calda. Il pane si deve colorare prima di essere girato e devono formarsi delle bolle di aria. Quando sarà pronto sistemate lo “chapati” su un piatto coperto di carta stagnola e portate in tavola.
Dibbì