L’attesissima festa di compleanno di Giulia si preannunciava davvero magica. Il bigliettino di invito
che la bambina aveva consegnato ai suoi amichetti all’uscita di scuola era tutta una decorazione di
stelle, bacchette magiche, filtri e pozioni. Lo aveva disegnato la sua mamma che era bravissima con
matite e colori; lo aveva disegnato pensando a lei, la sua bimba che diventava sempre più alta.
Sempre più bella.
“La vita è una magia” aveva pensato fin da quando l’aveva sentita crescere nella sua pancia.
E così, dopo il biglietto, mamma Ada aveva pensato a come decorare la torta, agli addobbi che
avrebbe disseminato qua e là in giardino. Era giugno, ai bambini piaceva sempre festeggiare
all’aperto, tra i cespugli di lavanda che già profumava tutta l’aria.
Giulia era piena di felicità per questi preparativi e per il vestito azzurro con le maniche un po’
svolazzanti che i nonni le avevano regalato per l’occasione.
«Sarà una festa bellissima!» diceva ai suoi compagni mentre distribuiva gli inviti.
Tutti aspettavano con ansia che quel giorno arrivasse.
E in effetti arrivò presto.
«Ma dov’è finita la mamma?» chiese Giulia mentre la nonna dava un ultimo sguardo al vestitino e
una ritoccata alla bella treccia su cui troneggiava una leggera coroncina di stelle.
«Sarà in giardino a controllare che tutto sia pronto. Tra poco arriveranno tutti».
Ma dalla finestra della sua camera da letto non vedeva neppure l’ombra della sua mamma.
Era sparita da un pezzo ora che ci pensava, magari stava ritirando la torta su cui lei avrebbe soffiato
sei candeline. O magari ora si stava facendo bella davanti al suo specchio lungo, lungo, dove ci si
poteva guardare tutti interi. Sempre più spesso le dicevano che somigliava a lei e questo la riempiva
di gioia perché la sua era la mamma più bella del mondo. Non avrebbe potuto desiderarne un’altra.
In quel momento il suono del citofono le diede una carica di allegria e, seguita dalla nonna, scese di
corsa le scale perché non vedeva l’ora che la festa iniziasse.
Il suo papà stava già facendo entrare Marco, Giovanni, Ludovica, Anna, Federico e Matilde quando,
con grande sorpresa di tutti, dalla porta della cucina uscì mamma Ada vestita in modo strano.
Aveva una parrucca rossa e un quadrifoglio tra i capelli, un vestito arancione corto sopra le
ginocchia, con un grande fiocco bianco sul petto e una fascia rossa stretta in vita.
Giulia la guardò un po’ divertita e un po’ confusa: «Mamma, ma…» e scoppiò in una sonora risata,
a cui si aggiunsero quelle dei compagni.
A mamma Ada piaceva travestirsi, rallegrare le feste di Giulia in modo strambo.
«Mi presento! Sono Bia, ho quindici anni e sono venuta sulla Terra per diventare la Regina delle
streghe» disse e, mentre schioccava le dita nell’atto di compiere una magia, sul viso dei bambini si
disegnò un velo di stupore.
Mamma Ada se la stava già ridendo sotto i baffi quando ad un tratto, giunta da chissà dove, spuntò
una strana ragazzina dai capelli azzurri e gli occhi un po’ tristi.
«Sei così sicura di diventare regina? Prima dovrai vedertela con me, Noa, la tua rivale!»
A quel punto mamma Ada capì che erano finiti dentro un cartone animato.
La sfida della magia
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