Secondo una nuova teoria non fu un singolo scontro con un altro pianeta a generare il nostro satellite, ma tanti piccoli impatti avvenuti a distanza ravvicinata tra la Terra e altri oggetti celesti
La teoria che fino a qualche tempo fa sembrava più accreditata, ipotizzava che la Luna fosse il risultato di una collisione tra la Terra e Theia, un enorme pianeta dalle dimensioni simili a quelle di Marte.
Ma una simile soluzione non ha convinto del tutto la comunità scientifica: se la Luna è il risultato del colossale scontro tra due pianeti differenti, perché essa è composta solo da materiali identici a quelli della Terra? Dove sono finiti i resti di Theia?
Un’altra tesi avanzata negli anni proponeva che la Luna altro non fosse che un pezzo della Terra stessa staccatosi dal pianeta a causa dell’elevata velocità di rotazione, ma anche qui i dubbi sollevati restavano molteplici.
Secondo il Team del Dott. Rafu, invece, non fu un singolo, grosso corpo celeste a colpire la Terra, miliardi di anni fa, ma tanti piccoli oggetti cosmici, i quali con il loro impatto contribuirono a sollevare un disco di detriti attorno al nostro pianeta che, nel tempo, si sarebbe aggregato in tante piccole Lune primordiale di dimensioni ridotte. La Luna odierna sarebbe dunque il risultato del raggruppamento finale di queste “protolune”.
Per giungere ad una conclusione del genere i ricercatori hanno eseguito più di 800 collisioni simulate al computer, evidenziando come furono necessari almeno 20 impatti di grande forza per staccare la quantità di materia sufficiente per creare la nuvola di frammenti terrestri.