Heidi è la bambina svizzera più conosciuta al mondo con la sua allegria e gioia di vivere. La sua storia è ispirata all’omonimo romanzo dell’autrice Heidi è la bambina svizzera più conosciuta al mondo con la sua allegria e gioia di vivere. La sua storia è ispirata all’omonimo romanzo dell’autrice Johanna Spyri (1827-1901), tradotto in 70 lingue ed ispiratore di 15 adattamenti cinematografici. Pubblicato nel 1880, il primo volume del romanzo riscosse particolare successo tra i lettori svizzeri e tedeschi. L’anno successivo, l’autrice ne pubblicò il secondo volume: fu proprio una sua traduzione in giapponese del 1920 a segnarne l’inizio della fama che, nel 1974, la rese protagonista del cartone animato di Isao Takahata intitolato «Heidi, la ragazza delle Alpi», il quale trasformò questa orfanella svizzera nell’idolo di un’intera generazione di bambini europei.
La sua storia riprende le vicissitudini degli emigranti svizzeri del XIX secolo: «Heidi» è la tenera storia di una bambina svizzera che trova la felicità sulle Alpi, amata e stimata da tutti per il suo grande cuore e i suoi alti valori morali. A solo un anno Heidi resta orfana affidata alle cure della zia materna Dete, la quale 4 anni dopo riceve una proposta di lavoro a Francoforte dalla nobile famiglia Sesemann; non potendo portare con se Heidi, la affida al nonno paterno che vive sull’alpe. Sui monti la bambina è davvero felice nel trascorrere le giornate tra le meraviglie della natura in compagnia dell’amico Peter e del suo gregge di capre. Dopo due anni di semplice felicità, torna la zia per portare Heidi a Francoforte con l’idea che la bambina faccia compagnia alla figlia disabile della casa, la giovanissima Klara; Heidi accetta di andare solo con la promessa che se a Francoforte non le piacerà, potrà tornare subito all’alpeggio.
La piccola in città trova un mondo completamente nuovo e sconosciuto, opposto a ciò che lei conosceva; Klara e Heidi diventano presto migliori amiche, condividendo l’antipatia per la severa governante – la signorina Rottenmeier. Nonostante la profonda amicizia con Klara, Heidi soffre costantemente la nostalgia di casa, tanto che alla luce di diversi malesseri, il dottore la becca a camminare nel sonno, invitandola così a tornare nella sua casa sui monti. L’estate successiva, Klara e sua nonna vanno a trovarla, ma Peter temendo che Heidi non abbia più tempo per lui, per rabbia spinge la sedia a rotelle di Klara giù per la collina dove si frantuma. Grazie poi alle cure del nonno, ai benefici dell’aria di montagna e alla voglia di vivere di Heidi, Klara diventa sempre più forte tanto da imparare a camminare. Quando il padre di Klara va a trovarli sull’alpe e la figlia corre verso di lui tutta sola, non riesce a credere ai suoi occhi.
La tenera e semplice trama di Heidi porta l’immagine di una cristiana fedele cresciuta nell’innocenza e nella semplicità che, con la sola forza dell’affetto e dell’entusiasmo, restituisce ad un’amica paralitica la capacità di camminare. Diverse volte Heidi non si tira indietro nel togliersi un po’ di pane, salame o formaggio per darlo all’altro, aiutandolo e sostenendolo, dimostrando di essere grande e matura.
Il sogno di Heidi è quello di scrivere favole e, sicuramente, con la sua storia ne ha già scritto la prima. (1827-1901), tradotto in 70 lingue ed ispiratore di 15 adattamenti cinematografici. Pubblicato nel 1880, il primo volume del romanzo riscosse particolare successo tra i lettori svizzeri e tedeschi. L’anno successivo, l’autrice ne pubblicò il secondo volume: fu proprio una sua traduzione in giapponese del 1920 a segnarne l’inizio della fama che, nel 1974, la rese protagonista del cartone animato di Isao Takahata intitolato «Heidi, la ragazza delle Alpi», il quale trasformò questa orfanella svizzera nell’idolo di un’intera generazione di bambini europei.
La sua storia riprende le vicissitudini degli emigranti svizzeri del XIX secolo: «Heidi» è la tenera storia di una bambina svizzera che trova la felicità sulle Alpi, amata e stimata da tutti per il suo grande cuore e i suoi alti valori morali. A solo un anno Heidi resta orfana affidata alle cure della zia materna Dete, la quale 4 anni dopo riceve una proposta di lavoro a Francoforte dalla nobile famiglia Sesemann; non potendo portare con se Heidi, la affida al nonno paterno che vive sull’alpe. Sui monti la bambina è davvero felice nel trascorrere le giornate tra le meraviglie della natura in compagnia dell’amico Peter e del suo gregge di capre. Dopo due anni di semplice felicità, torna la zia per portare Heidi a Francoforte con l’idea che la bambina faccia compagnia alla figlia disabile della casa, la giovanissima Klara; Heidi accetta di andare solo con la promessa che se a Francoforte non le piacerà, potrà tornare subito all’alpeggio.
La piccola in città trova un mondo completamente nuovo e sconosciuto, opposto a ciò che lei conosceva; Klara e Heidi diventano presto migliori amiche, condividendo l’antipatia per la severa governante – la signorina Rottenmeier. Nonostante la profonda amicizia con Klara, Heidi soffre costantemente la nostalgia di casa, tanto che alla luce di diversi malesseri, il dottore la becca a camminare nel sonno, invitandola così a tornare nella sua casa sui monti. L’estate successiva, Klara e sua nonna vanno a trovarla, ma Peter temendo che Heidi non abbia più tempo per lui, per rabbia spinge la sedia a rotelle di Klara giù per la collina dove si frantuma. Grazie poi alle cure del nonno, ai benefici dell’aria di montagna e alla voglia di vivere di Heidi, Klara diventa sempre più forte tanto da imparare a camminare. Quando il padre di Klara va a trovarli sull’alpe e la figlia corre verso di lui tutta sola, non riesce a credere ai suoi occhi.
La tenera e semplice trama di Heidi porta l’immagine di una cristiana fedele cresciuta nell’innocenza e nella semplicità che, con la sola forza dell’affetto e dell’entusiasmo, restituisce ad un’amica paralitica la capacità di camminare. Diverse volte Heidi non si tira indietro nel togliersi un po’ di pane, salame o formaggio per darlo all’altro, aiutandolo e sostenendolo, dimostrando di essere grande e matura.
Il sogno di Heidi è quello di scrivere favole e, sicuramente, con la sua storia ne ha già scritto la prima.