Secondo alcuni deriverebbe dalla parola semitica ereb, “occidente”, con cui i Fenici, che vissero tra il 1500 e il 600 a. C. circa, avrebbero indicato i Paesi a ovest della Siria, dove vivevano.
Secondo altri invece l’origine è greca, quando in un primo periodo per l’antica civiltà dei greci la parola avrebbe indicato solo le terre a nord del mar Egeo e in seguito anche i Paesi a nord del Mediterraneo.
Secondo il mito greco, il re degli dei, Zeus, si trasformò in un toro bianco per avvicinare la bella Europa, rapirla e portarla a Creta.
I nomi di Europa e Asia compaiono già nel VII secolo a. C. nella “Teogonia” di Esiodo, nella quale, però, corrispondono a personaggi mitologici. Nel racconto, Europa era una donna bellissima di cui Zeus (Giove) si innamorò. Le si avvicinò dopo essersi trasformato in un toro bianco. Europa gli salì in groppa e lui la portò fino a Creta. Qui Europa ebbe un figlio, Minosse, che divenne re.
Ma questa è un’altra storia…
Nell’antichità dunque le terre poste a Nord del Mediterraneo presero il nome di Europa, anche se per molti secoli tale parola non indicò mai il concetto di continente ben delimitato come lo identifichiamo noi oggi, fino ai confini dei monti Urali.
La prima testimonianza del termine infatti sembra risalire al VI secolo dopo Cristo, mentre l’idea “politica” di Europa, intesa come grande entità comprendenti diversi popoli ma di culture affini, iniziò a svilupparsi ai tempi di Carlo Magno, che fondò il Sacro Romano Impero.