Pac-man, il gioco nato da una fetta di pizza mancante
Un’icona nell’Olimpo dei videogiochi
Pac-Man, il piccolo cerchio giallo con un pezzo mancante spopolò durante gli anni Ottanta, grazie alla sua simpatia
semplice ed elementare. Diventato icona di un’epoca con infiniti tentativi di imitazione, è stato il pioniere di tutti i
videogiochi.
Alla fine degli anni ‘70 Toru Iwatani, programmatore giapponese della Namco ed ideatore di Pac-Man, ebbe l’intuizione
per creare questo personaggio osservando una pizza alla quale mancava una fetta. Quel trancio mancante avrebbe fatto la
storia dei videogame, infatti dopo circa un anno Pac-Man uscì per la prima volta sul mercato nel formato arcade da sala,
nella sua veste gialla come il formaggio e famelico come il suo autore.
La gran fame di Pac-Man gli portò grande popolarità, non solo nelle versioni per console e computer, ma anche nei gadget
e pupazzi vari; il piccolo cerchio giallo era goloso di formaggio e proprio di questo alimento erano fatte le palline che
raccoglie continuamente nel gioco. Le sue avventure si svolgono in un labirinto nel quale sono disseminate le piccole
palline gialle, altri premi sotto forma di frutta e oggetti vari.
Lo scopo del gioco è quello di mangiare tutti i punti sullo schermo per passare al livello successivo, ma evitando di essere
mangiati dai quattro pericolosi fantasmi colorati che si muovono più velocemente del giocatore e che tentano di
catturarlo, Blinky, Pinky, Inky e Clyde; i quattro punti più grandi del normale, posti agli angoli del labirinto, danno a Pac-
Man l’abilità di mangiare i fantasmi, che tuttavia anche se divorati, si rigenerano nuovamente rendendo il gioco sempre
più frenetico.
Le prime versioni del gioco peccavano di prevedibilità: i fantasmini seguivano sempre uno schema fisso di movimenti,
tanto che per il giocatore risultava scontato risolvere la partita; nelle versioni successive i programmatori inserirono nuovi
schemi e percorsi più complessi per rendere più stimolante le avventure.
La fama di Pac-Man giunse anche in TV, dove i produttori Hanna & Barbera ne crearono una serie di cartoni animati. La
personalità semplice ed essenziale di questo personaggio lo ha portato a poter essere immaginato a modo proprio da
ciascun fan, come anche il suo formato era più divertente e meno violento rispetto alla media degli altri videogame.
Nonostante l’apparente semplicità del gioco, la bravura del giocatore consiste nell’imparare diversi segreti e tattiche, al
fine di ingannare meglio i fantasmi che con i loro occhi indicano la direzione che prenderanno nel turno successivo.Un
sondaggio della rivista Time ha stimato che Pac-Man rimane ancora il videogioco più amato della storia, superando Super
Mario Bros, Pong e Space Invaders.