La pizza…
Antica o moderna, locale o internazionale, a pranzo o a cena… è sempre buona da gustare.
Margherita, capricciosa o Bismark? Forse non sappiamo scegliere la pizza che amiamo di più, ma di certo la mangeremmo tutti i giorni!
Pomodoro, mozzarella filante e una fogliolina di basilico… questa è classica pizza margherita, ma le varianti sono infinite!
La pizza piace a tutti perché ognuno può scegliere gli ingredienti che preferisce. Ma non è solo questo il segreto del suo successo mondiale…essa è riuscita a evolversi e adattarsi nel corso del tempo.
La pizza è antica quanto i primi uomini del Neolitico. Allora non era proprio una pizza, ma un impasto di cereali e acqua che, una volta cotto, veniva usato per raccogliere il cibo, soprattutto carne e verdure. Insomma, faceva da piatto, posate e persino da tovagliolo. Allora non era ancora un’esclusività italiana perchè ricette simili erano diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo e in Asia.
Anche se la pizza è considerata originaria della tradizione culinaria italiana e soprattutto napoletana, nel mondo anche egizi, greci e romani cucinavano focacce schiacciate molto simili!
In antichità nel bacino del Mediterraneo la pizza era un piatto molto povero fatto con strutto, formaggio e basilico e a volte anche scarti di pesce.
La pizza, la moderna variante così come la conosciamo noi, risale ai primi dell’800 e coincide con la diffusione del pomodoro nella nostra cucina. Fino al 1830 circa la pizza era venduta esclusivamente in bancarelle ambulanti e da venditori di strada fuori dai forni, poi arrivarono le pizzerie!
Il primo documento che riporta la ricetta della nostra pizza è un trattato pubblicato a Napoli nel 1858.
Nel 1889, un cuoco napoletano, Raffaele Esposito creò la pizza Margherita, con i colori del tricolore, in onore della Regina Margherita di Savoia in visita a Napoli: pomodoro, mozzarella e basilico per onorare la Regina e l’Italia!
L’antica pizzeria Port’Alba a Napoli è considerata la più antica pizzeria italiana ancora oggi esistente!
Questo piatto è diventato famoso perché è semplice e buono e poi perché i nostri immigrati l’hanno esportato in tutto il mondo.
Curiosità: dal 2017 l’Unesco ha riconosciuto “L’arte tradizionale del pizzaiolo napoletano” patrimonio culturale immateriale dell’umanità.