Tanto, tanto tempo fa, in un castello lontano, nacque un bambino speciale.
Si chiamava Carlo, e fin da piccolo portava nel sangue il destino dei grandi re.
Sua mamma era Giovanna, una regina spagnola, e suo papà Filippo, un principe elegante e potente.
I suoi nonni erano tra i più famosi del mondo: la regina Isabella e il re Ferdinando, che avevano aiutato Cristoforo Colombo a partire per l’America.
Carlo crebbe circondato da cavalieri, mappe misteriose e libri pieni di avventure.
Gli piaceva ascoltare le storie dei viaggiatori e immaginare terre lontane piene di colori, animali strani e popoli diversi.
Quello che non sapeva è che un giorno tutte quelle terre sarebbero diventate sue.
Infatti, quando diventò grande, Carlo ricevette in eredità tantissimi regni.
Aveva città in Spagna, castelli in Austria, terre in Germania, palazzi in Italia, campi nei Paesi Bassi, e persino isole e foreste lontane, oltre il grande mare, nelle terre che oggi chiamiamo America.
Il suo impero era così immenso che, anche quando in Spagna calava la notte, da qualche parte del suo regno c’era sempre il sole.
Per questo tutti dicevano che era l’imperatore su cui il sole non tramontava mai.
Ogni giorno Carlo riceveva lettere da ogni angolo del suo regno.
Doveva ascoltare problemi, prendere decisioni, parlare con ambasciatori e incontrare persone importanti.
Alcune volte doveva anche combattere, per difendere le sue terre o per risolvere i grandi litigi tra i popoli.
Ma sapeva sempre mostrarsi forte e deciso.
Quando non era impegnato con guerre o viaggi, Carlo amava stare nei suoi palazzi, parlava con persone sagge, faceva decorare le stanze con splendidi quadri e ascoltava musica.
Un pittore famoso, Tiziano, lo ritrasse su un magnifico cavallo, con uno sguardo fiero.
Ma dopo tanti anni di fatica, battaglie e impegni, Carlo cominciò a sentirsi stanco.
Aveva fatto tanto, e sentiva che era arrivato il momento di riposarsi.
Così, un giorno, disse al figlio Filippo: “Ora è il tuo turno. Io voglio ritirarmi e vivere in un luogo tranquillo.”
Carlo andò a vivere in un piccolo monastero tra le colline della Spagna, dove c’erano giardini pieni di fiori e sentieri silenziosi.
Ogni giorno si svegliava con il canto degli uccelli, curava le sue piante, leggeva libri e camminava nel verde.
Non portava più la corona, ma nel suo cuore custodiva i ricordi di un’avventura lunga quanto il mondo.
E così, dopo aver conosciuto re e regine, cavalieri e battaglie, mari e montagne, Carlo si spense serenamente, tra le mura semplici di quel monastero, mentre il sole – ancora una volta – splendeva su una parte del suo grande impero.

