Il primo modello di pianoforte fu costruito nel 1698 dall’italiano Bartolomeo Cristofori. Fu nei primi anni del secolo successivo gli fu dato il nome che oggi tutti conosciamo e che deriva dal fatto che è possibile suonare note a volumi alti oppure bassi, mentre con gli strumenti a tastiera precedenti non si poteva fare.
Da allora ci fu un rapido sviluppo e ne fecero uso tutti i più grandi compositori di musica classica, come Beethoven, Chopin e Liszt.
Sul pianoforte ci sono 88 tasti, 52 bianchi e 36 neri. Quando si preme un tasto, si aziona un martelletto che tramite un particolare meccanismo fa vibrare una o più corde presenti all’interno dello strumento e viene così riprodotto il suono.
I pianoforti possono essere di due tipi. C’è quello orizzontale, chiamato anche pianoforte a coda, che ha una struttura più grande e corde più lunghe. C’è poi il pianoforte verticale, in cui la tavola armonica che contiene le corde è messa dietro la tastiera in posizione verticale. Quest’ultimo è il più utilizzato per imparare a suonare.
Il pianoforte è uno strumento molto adatto per i bambini, perché in poco tempo e dopo aver iniziato a riconoscere i tasti si possono suonare delle brevi canzoncine.
Giuseppe Di Spirito

