Gli inuit sono una piccola popolazione che vive in alcuni paesi artici, per la precisione in Groenlandia, Canada e Alaska. È uno dei due gruppi etnici che vengono individuati con il termine “eschimese” (l’altro è quello degli yupik). Per la loro cultura gli inuit non hanno capi o leader e sono abituati ad autogestirsi senza una struttura politica. Prima degli anni ’70 vivevano negli igloo, piccole case di ghiaccio riscaldate all’interno grazie a lampade alimentate con il grasso di foca. Hanno una lingua propria, vivono in piccoli villaggi e la loro attività principale è la caccia. Eppure gli inuit hanno sviluppato anche una musica tradizionale molto particolare. È basata sull’uso di tamburi, con i quali vengono eseguiti ritmi per danze popolari tramandate da secoli. Solitamente il canto è eseguito in uno stile denominato “katajjaq”, caratterizzato da particolari armonie vocali. Il termine katajjaq viene utilizzato anche per un gioco in cui si sfidano due donne. Si mettono l’una di fronte all’altra e iniziano a cantare, oppure a imitare suoni naturali o versi di animali. La gara finisce quando una delle due perde il fiato o comincia a ridere. Da sempre gli inuit suonano soprattutto per cerimonie in cui invocano spiriti. Ma la loro musica è proposta anche come motivo beneaugurante prima di battute di caccia, o come ninna nanna per i bambini. La cantante canadese dalle origini inuit Susan Aglukark ha ottenuto un certo successo a partire dagli anni ’90 grazie ad un tipo di musica che deriva da queste tradizioni.

