I primi esperimenti per elettrificare il suono della chitarra iniziarono dopo il 1930. Nelle orchestre jazz e blues il volume questo strumento era molto più basso degli altri e per questo si cercò una soluzione per rendere il suo suono più forte. Dopo vari anni si riuscì a risolvere questo problema, collegando la chitarra ad un amplificatore tramite un cavo, modificando anche l’aspetto dello strumento. Il corpo divenne più sottile e non aveva il foro centrale.
Con l’avvento della musica rock negli anni ’60 e ’70 la chitarra elettrica divenne molto popolare tra i giovani, che si appassionarono e cominciarono a suonarla cercando di imitare famosi chitarristi come Jimi Hendrix e Eric Clapton. In quegli anni venivano molto utilizzati anche dei congegni e pedali che modificavano ulteriormente il suono, con effetti insoliti e curiosi.
Per suonare la chitarra elettrica di solito viene utilizzato un plettro per pizzicare le corde, ma c’è chi preferisce usare le dita come si fa solitamente con la chitarra classica.
I marchi più noti di chitarre elettriche sono Fender e Gibson, che hanno contribuito a rendere ancora più particolari le forme dello strumento.

