Il tempo perso 
di Manuela Acquafresca

Il tempo perso di Manuela Acquafresca

Bimed I racconti di Bimed
Cilento - mercoledì 15 novembre 2023
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tempo © personale

Nel mondo dei due soli era sempre giorno e sempre adesso.

Lì, dove la luce vinceva sempre sull’oscurità, nulla cominciava e nulla mai finiva.

La memoria non serviva, perché non c’era assolutamente niente da ricordare e non esisteva la storia.

Quel mondo senza tempo galleggiava, chissà da quanto, dentro una realtà senza passato né futuro, ed era tutto sempre uguale, noioso.

«È solo una clessidra».

Lea si rigirò tra le mani quel delicato oggetto, di legno e vetro, formato da due vasi conici, comunicanti fra loro, che le ricordavano una strana emozione.

All’interno c’era della sabbia bianca che passava, scivolando lenta, da una parte all’altra di quel misterioso oggetto.

«Non è solo una clessidra bambina mia» la voce di sua madre che le sussurrava dal cuore le riempiva quel vuoto incolmabile della sua assenza «l’ho trovata in un luogo speciale e da subito ho compreso che, questo oggetto raro, era destinato a te.

Ti sarà necessario per ritrovare il tempo perso, solo così avrai la tua storia da raccontare e ricorderai».

Rannicchiata accanto alla finestra Lea ascoltava la voce di sua madre, quella persona che amava più di tutti e che da chissà quando si era persa nello spazio infinito di un non tempo.

Nonostante tutto quella voce e la sua saggezza riuscivano a raggiungere il suo cuore e le sue orecchie, in maniera nitida e rassicurante.

«Perché non mi porti con te? Perché non mi vieni a prendere?» le chiese Lea parlando al vuoto di quella stanza. «Lo sai che non posso ma sarai tu a trovarmi».

«Mamma dimmi qual è il posto speciale dove hai trovato questa clessidra?» «È molto lontano da qui». «Quanto? Più lontano del bosco dei Larici?»

«È molto più lontano di qualsiasi posto tu sia mai stata». «E come posso raggiungere quel luogo?»

«Cerca nella scatola di latta che papà tiene nascosta sotto il suo letto, lì troverai un oggetto che potrà aiutarti a trovare la strada.

Segui il NORD. Ora devo andare». E la voce svanì, portata via dal vento...

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