Una missione speciale

di Francesca Piscitello

Una missione speciale di Francesca Piscitello

Solito “ciao” alla mamma prima di entrare a scuola, solito “buongiorno, maestra”, ma quel lunedì appena i bambini della I C furono in classe avvenne qualcosa di diverso: «Eccoli, i pargoli della I C.

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Cilento - mercoledì 15 marzo 2023
arcobaleno
arcobaleno © personale

Una missione speciale

di Francesca Piscitello

Solito “ciao” alla mamma prima di entrare a scuola, solito “buongiorno, maestra”, ma quel lunedì

appena i bambini della I C furono in classe avvenne qualcosa di diverso: «Eccoli, i pargoli della I C.

Ebbene, cari i miei pargoli, siete pronti a condividere con la vostra maestra una Missione Speciale?»

Lara, una bambina bella tosta, chiese alla maestra «E cos’è una Missione speciale?»

«In genere a una domanda non si risponde con un’altra domanda, cara Lara, ma hai ragione, ti spiego:

una missione speciale è come fare una colazione e invece di mangiare un solo dolcino ne mangi dodici;

una missione speciale è se, normalmente dai un bacino al giorno alla mamma, gliene dai mille, in una

giornata, perché vuoi che lei senta il tuo bene speciale…»

Le affermazioni della maestra misero i bambini a immaginare cosa fosse una missione speciale e

allora Matteo: «Una missione speciale è quando mi impegno, ma tanto tanto per fare la cacca, così

papà è contento che non mi deve dare la bustina!»

Lisa: «Ma che dici?!… La cacca! Una missione speciale è che invece di saltare solo uno scalino come

faccio tutte le mattine per venire a scuola, ne salto cinque!»

La maestra le dice: «Meglio di no che ti fai male, Lisa. Ma posso dirvi io qual è la missione speciale

che vorrei facessimo insieme?»

Tutti in coro risposero di sì e la maestra disse ai bambini della classe: «Stamani mi sono affacciata

alla finestra mentre mi stavo preparando per venire a scuola e ho visto l’Arcobaleno… Era così bello!

Pareva entrasse sin dentro le case e nella curva in alto toccava il cielo… E quanti colori… Sì, son

sette ma in quel momento a me son sembrati sessantasette… E ho pensato: come potrei portare

l’arcobaleno nella casa dei miei bambini e tenerlo sempre nella loro cameretta? A me sta roba

piacerebbe troppissimo e allora ho pensato di dirvelo e di provare con voi a prendere l’arcobaleno per

tenerlo sempre vicino, parlare con i colori e far sorridere delle marachelle di indaco e di blu!»

I bambini subito furono entusiasti… ora si trattava di comprendere come fare.

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