La rivoluzione khomeinista in Iran

Nel 1979 il Paese diventò una Repubblica islamica

Ilaria Lembo Uno sguardo al passato
Cilento - giovedì 13 ottobre 2022
La rivoluzione khomeinista in Iran
La rivoluzione khomeinista in Iran © Web

In Iran continuano le proteste per la libertà a seguito della morte della giovane Mahsa Amini, deceduta mentre era in custodia della polizia religiosa per non aver indossato correttamente il velo.
La limitazione delle libertà individuali, in particolar modo di quelle delle donne, risale alla costituzione della Repubblica islamica nel Paese.  Nel 1979 l’ayatollah Khomeini, esiliato in Francia, indiscussa autorità religiosa nazionale, guidò la lotta contro il regime assolutista dello scià Reza Pahlavi, culminata in una rivolta popolare che costrinse il sovrano alla fuga dal Paese. Khomeini, una volta giunto al potere, instaurò uno Stato teocratico, fondato sulla legge del Corano, con l’intento di cancellare ogni traccia della passata politica di occidentalizzazione. La rivoluzione di Khomeini segnò la vittoria dell’integralismo islamico che, oltre alla soppressione della libertà di religione, di stampa e di pensiero, impose alle donne l’uso del velo islamico, l’hijab.
Dunque, se durante la rivoluzione popolare indossare il velo islamico aveva significato opporsi al modello socio-culturale filo-occidentale imposto dallo scià, con l’avvento della Repubblica islamica il velo divenne un simbolo di oppressione e di negazione dei diritti delle donne.
Dopo la morte di Khomeini nel 1989, l’Iran ha attraversato una fase di politica piuttosto moderata fino al 2005 per poi riprendere una politica intollerante e aggressiva che rende complesso sia lo scenario politico iraniano sia i rapporti con l’Occidente.

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