Kokeshi, la bambola del buon auspicio
Il forte eco delle tradizioni giapponesi è tutt’oggi presente nella vita moderna nipponica e la sua forte identità stimola l’interesse nello scoprire un mondo così diverso dal nostro, un angolo di pianeta intriso di rispetto, storia ed usanze da rispettare. Camminando nella terra del Sol Levante, può succedere di restare affascinati dai delicati e soavi fiori di sakura, oppure accolti da garbati inchini simbolo di rispetto e cordialità, o ancora, ritrovarsi invitati per la cerimonia del tè. Qui la cultura giapponese è meravigliosamente ricca di conoscenze, pratiche, idee, credenze e stili che caratterizzano ed accomunano questa società. Nei maggiori negozi di souvenir o nei negozi situati all’interno di famosi templi come quello del Grande Buddha di Kamakura, possiamo incontrare le Kokeshi, piccole bamboline tradizionali realizzate in legno, carta o stoffa ritenute dei piccoli portafortuna da regalare a persone a cui si vuol bene. Queste piccole statuette sono belle sia come giocattolo, che come elemento decorativo. Le Kokeshi sono caratterizzate dalla mancanza di braccia e gambe e dalle linee stilizzate: vi è solo l’essenziale per definire il viso e il corpo, ma nonostante ciò non esistono due bamboline uguali essendo prodotti di artigianato fatti a mano. Esistono due tipologie di bambole: una versione tradizionale caratterizzata da un design molto semplice, con la testa tonda e un corpo cilindrico senza arti, dove i motivi dei loro kimono, floreali e lineari, sono stati tramandati per generazioni nelle famiglie dei loro creatori; un’altra tipologia è più creativa e possiede caratteristiche aggiuntive, come i capelli e dei kimono più definiti e di gusto più contemporaneo. Ogni bambola augura cose diverse: che sia affetto, amore, fedeltà, felicità o verità, l’importante è che sia di buona fortuna. Originarie della regione Tohoku, si narra che le prime bambole furono realizzate da esperti artigiani verso la fine del periodo Edo (1600-1868) come souvenir per i turisti in visita alla prefettura di Miyagi. Piacquero così tanto alla gente che ebbero un immediato successo, tanto che in Russia vennero prese a modello dall'inventore della prima Matrioska. Il design dei Mii, avatar della console Nintendo Wii è ispirato alle bambole Kokeshi. Se avete quindi in progetto di visitare il Giappone, non dimenticatevi di farne una bella scorta!