L’albero di arancio e il campo di mele
Cercando nel dizionario la parola minoranza leggiamo che questa parola vuol dire: “inferiorità numerica, numero minore (di persone e cose) in un gruppo, in un insieme.” In un frutteto tre alberi di arancio fra dieci alberi di melo sarebbero una minoranza. Le arance, infatti, appartengono ad una famiglia di frutta e le mele ad un’altra (ma sono entrambi frutti buonissimi, non è vero?). Così, un gruppo di persone si definisce come “minoranza” quando, posta di fronte ad un altro gruppo di persone, rappresenta e condivide valori considerati “minoritari”.
Può risultare un po’ difficile da comprendere, perché i criteri attraverso cui si definiscono le minoranze sono mutevoli e spesso dipendono da situazioni e contesti specifici. Ritornando al frutteto, pensiamo che l’arancio è un albero minoritario nella campagna veneta ma non in quella siciliana e così le persone di religione musulmana sono una minoranza in Italia, ma non in Albania.
Il rapporto di minoranza / maggioranza è quindi un rapporto puramente numerico del tipo 7 > 3, eppure negli anni è emersa la necessità di tutelare le arance…
L’articolo 30 della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza parla di diritto delle minoranze (e di te che ne fai parte) a vivere mantenendo le pratiche della propria cultura di appartenenza, la propria lingua, la propria religione e segue l’articolo 29 che promuove il rispetto, l’uguaglianza e la pace tra tutti i popoli e i gruppi etnici. Lo scopo è sempre quello di valorizzare la diversità, di accoglierla, di rispettarla e di far sì che goda degli stessi fondamentali diritti di ogni altra parte sociale. È solo quando questi diritti non vengono garantiti che si parla di minoranza, è solo allora che una minoranza nasce. In un frutteto ben coltivato, la minoranza non esiste.
Ci sarebbe tanto altro da dire, ma per questa volta credo possa bastare. Grazie miei piccoli amici e a presto!
