Le tre foglie della serpe - Parte seconda
Rinunciando l’eroe abbassa le pretese di mondanità, si pone ad un livello orizzontale con tutte le creature: le foglie, le piante, gli animali, le serpi
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Ora se ne stava là, in grande affanno e tristezza, e ogni giorno mangiava soltanto un pezzettino di pane, beveva soltanto un sorso di vino, eppure vedeva la morte avvicinarsi sempre di più. E mentre guardava fisso davanti a sé, vide una serpe strisciar fuori da un angolo della cripta e appressarsi al cadavere. Pensando che venisse a morderlo trasse fuori la spada e disse: - Finché son vivo non la toccherai, - e la tagliò in tre pezzi. Poco dopo strisciò fuori dall’ angolo una seconda serpe, ma quando vide l’altra morta e fatta a pezzi, se ne andò e quasi subito tornò con tre foglie verdi in bocca. Poi prese i tre pezzi della serpe, li riaccostò e su ogni ferita mise una foglia. Subito i tre pezzi si ricongiunsero, la serpe si mosse e riacquistò la vita, e corse via con la compagna. Le foglie rimasero per terra, e l’infelice, che aveva visto tutto si chiese se la loro virtù magica, che aveva risuscitato la serpe, non potesse giovare anche a una creatura umana. Raccolse dunque le foglie e ne mise una sulla bocca della morta, le altre due sugli occhi. E subito il sangue si mosse nelle vene, salì al pallido volto e lo tinse di rosa. Ella respirò, aprì gli occhi e disse: - Ah, Dio, dove sono? -Sei con me, cara moglie, - egli rispose, e le raccontò tutto quello che era accaduto e come l’aveva risuscitata. Poi le porse un po’ di pane e di vino; e, ripreso vigore, ella si alzò, e andarono alla porta e bussarono e gridarono così forte, che le guardie sentirono e avvertirono il re. E il re stesso scese e aprì la porta. Li trovò entrambi freschi e sani, e si rallegrarono insieme, che era vinta ogni pena. Ma il giovane re prese le tre foglie e le diede a un servo, dicendo: - Serbale con cura e portale sempre con te: chissà in quali angustie potranno ancora aiutarci.
FINE SECONDA PARTE
Le tre foglie della serpe - Interpretazione della fiaba
In questa seconda parte assistiamo all‘incontro con il DONATORE MAGICO, ovvero le due serpi (descritte come compagne). Il contesto è come sempre fondamentale sia per le serpi, sia per i due giovani sposi. Infatti, il giovane re porta la sposa morta in un luogo che riguarda la DISCESA. La coppia scende nei sotterranei, nella cripta, per noi sarà come uno spazio ultraterreno, l’aldilà, l’oltretomba. Anche per le serpi si propone un luogo misterioso, buio, lontano dalla vita reale, si avvalgono di questa penombra per sfoggiare l’arte magica. Ci sono analogie con il mito greco di ORFEO ed EURIDICE dove Orfeo sfida tutti per riportare Euridice alla luce del giorno. Il giovane re promette di sottomettersi alla prova della cripta per accompagnare la principessa morta; lo fa perché è avviato nella direzione della RINUNCIA. Rinunciando l’eroe abbassa le pretese di mondanità, si pone ad un livello orizzontale con tutte le creature: le foglie, le piante, gli animali, le serpi.
Continua...