25 luglio 1943: il crollo dell’Italia fascista
Durante la Seconda guerra mondiale, dopo una serie di disfatte militari, in Italia precipita la crisi del fascismo e Mussolini viene arrestato
Tra il 1939 e il 1945, il mondo precipitò in una guerra totale che fu combattuta per terra, per mare e nel cielo. Gli schieramenti contrapposti mobilitarono tutte le loro risorse umane e materiali, consapevoli che l’esito della guerra avrebbe cambiato il corso della Storia. Il conflitto coinvolse anche la popolazione civile, colpita dai bombardamenti aerei, coinvolta nella guerra partigiana e oggetto di feroci persecuzioni nei Paesi occupati dal nazifascismo.
Tra il 1941 e il 1942 la Germania raggiunse il culmine della sua potenza, affermando il “nuovo ordine” nazista in Europa. Nel frattempo l’illusione di Benito Mussolini di condurre una “guerra parallela” a quella dell’alleato tedesco s’infrangeva di fronte alle sconfitte italiane e alla facilità con cui i tedeschi, chiamati in soccorso, ribaltavano le sorti del conflitto almeno fino all’arresto dell’offensiva nazista nella battaglia di Stalingrado.
In Italia, attraversata al Nord da grandi scioperi operai, crebbe l’insofferenza verso la guerra e il regime fascista la cui crisi fu accelerata dallo sbarco degli anglo-americani in Sicilia. Nella notte tra il 24 e il 25 luglio 1943, infatti, si svolse una riunione del Gran Consiglio del fascismo sulla conduzione della guerra e sulla necessità di esautorare Mussolini dalle funzioni di capo del governo. Il giorno seguente il re Vittorio Emanuele III fece arrestare il duce e affidò il governo al maresciallo Pietro Badoglio. La notizia dell’arresto di Mussolini fu accolta nel Paese con manifestazioni di giubilo che, tuttavia, ebbero vita breve: la guerra, di fatto, proseguiva. L’armistizio di Cassibile, firmato dal governo Badoglio con gli Alleati e reso noto l’8 settembre 1943, significò per gli italiani l’inizio del periodo più duro del conflitto, col Paese diviso in due (il Sud occupato dagli anglo-americani, il Centro-Nord dai tedeschi), e l’avvio di un’efficace resistenza partigiana, guidata dalle forze antifasciste, che avrebbe portato alla liberazione del Paese.