
Tutta un’altra storia. Parte 2
A che serve studiare la Storia?

A che serve studiare la Storia?
La scorsa settimana ci chiedevamo a cosa serva lo studio della storia a scuola. La prima risposta è stata: per conoscere meglio l’essere umano inserito nelle società in cui viveva nel passato.
Va bene, vi chiederete, ma una volta che l’abbiamo conosciuto, cosa ce ne facciamo? Avete ragione, perché spesso ci viene insegnato che studiare serve soprattutto a prendere buoni voti. Ma non è solo questo.
Conoscere il nostro passato, sia come individui che come collettività, può farci comprendere meglio come siamo arrivati dove siamo arrivati.
Ad esempio, se Giulia ha cominciato da piccola a giocare a calcio e le piace farlo, molto probabilmente a vent’anni sarà molto brava, forse una professionista, cioè verrà pagata per giocare. Se Marco, invece, non ha mai toccato un pallone in vita sua e comincia improvvisamente a farlo a vent’anni, è molto difficile che venga convocato per qualche partita. La sua storia con il calcio è cominciata quando è già grande e forse darà i suoi frutti solo dopo qualche anno.
Come vedete la storia dei due è diversa e spiega perché, alla stessa età, Giulia sa giocare a calcio e Marco no. Nessuno dice che l’una è migliore dell’altro. Semplicemente hanno una differente esperienza in fatto di calcio che fa di loro quello che sono adesso.
Se prendessimo in considerazione altri aspetti a caso come lo studio, le ore passate al telefono o la passione per l’astronomia, potremmo scoprire altre cose della storia di Giulia e Marco e come sono diventati come sono ora.
Ecco, per i popoli vale più o meno lo stesso. Se osservate il mondo che vi circonda, esiste una ragione, anzi tante ragioni, per cui è diventato così. E per altrettante ragioni si trasformerà in futuro.
Studiare la storia vuol dire scoprire come avvengono le trasformazioni.
Poi l’altro passo importante è trasmetterle, ma di questo parleremo la prossima volta.
Nel frattempo, se incontrate una persona che non conoscete provate a chiederle qual è la sua storia.
Cicciomede
(copertina di Ivo Guderzo)
