Modi di dire… ed altri tempi!

Modi di dire d’altri tempi di Gaetano Ricco
Scriveva e così nascevano i suoi indovinelli... eccone alcuni...

Era il tempo, cari bambini, della civiltà contadina ed in un piccolo paese in collina non molto lontano dal mare, viveva un pastorello di nome Gaetaniello, che ogni mattina al levar del sole accompagnava le sue pecorelle al pascolo. E mentre loro brucavano beate nel prato, lui si sdraiava sotto un ombroso faggio ed insieme al suo fedele cane Scuretto, nell’attesa che le sue pecorelle si riempissero di latte e potessero la sera tornare tutti insieme a casa, tirava fuori dalla sua bisaccia il suo piccolo quadernino sgualcito e facendo rotolare fra le dita la matita cominciava a fantasticare e inseguendo le nuvole che in cielo correvano, inventava, scriveva e così nascevano i suoi indovinelli... eccone alcuni:
1) L’arciprete di Napoli è vestito di colt(r)e bianca ingendia (leggi incendia) le stelle!
2) La matina (cammina) quattro piedi, a mezoiorno due piedi, la sera tre piedi!
3) Tricolì trancola'vai pascenn,la malaria va apresso se non fosse per bianchi sruossi trincolò trancolì fosse morte!
4) È na cosa longa e stretta e fui come na’ saetta!
5) È grande quanto nu' castello e face la cacata quanto na cacata ri crapa!
6) Il figlio batte la mamma quanno so' feste grante!
P.S.
Ed ora, se volete, cari bambini provate pure ad indovinare e se non vi riuscite nel prossimo numero troverete le “soluzioni” che “provvidenzialmente” per noi il pastorello Gaetaniello si procurò di trascrivere ad “indice” del suo piccolo “quadernino”!
