Il bracconaggio, definito anche caccia o pesca di frodo, è un fenomeno ancora assai diffuso in molte parti del mondo

Indonesia, un'altra vittima del bracconaggio

L’elefantina di Sumatra è soltanto una delle povere vittime di questo traffico, che uccide gli elefanti per l’avorio delle loro zanne

Mondo
Cilento venerdì 19 novembre 2021
di Francesca Schiavo Rappo
Immagine non disponibile
Esemplare di elefante © web

È morta ieri a Sumatra, in Indonesia, la cucciola di elefante ritrovata sola e gravemente ferita nel distretto di Aceh Jaya, nel nord dell’isola. Affidata alle cure del Dipartimento provinciale di conservazione, l’elefantina aveva subito un intervento di amputazione della proboscide, necessario per limitare i danni causati dalla trappola metallica in cui era finita.  

Il bracconaggio, definito anche caccia o pesca di frodo, è un fenomeno ancora assai diffuso in molte parti del mondo e consiste nella pratica della caccia e della pesca in violazione delle norme esistenti in materia.

Asia e Africa sono purtroppo tra le nazioni maggiormente imputate di questo reato, e il Borneo Indonesiano, un tempo sinonimo di natura incontaminata, oggi soffre grandi stravolgimenti anche a causa dell’uccisione indiscriminata di diverse specie animali. Ogni anno infatti migliaia di rinoceronti, tigri, elefanti, gorilla e altri animali vengono catturati e poi uccisi per rivendere le loro pelli, le ossa, la carne e persino il sangue, alimentando un giro di affari illegali di proporzioni spaventose.

L’elefantina di Sumatra è soltanto una delle povere vittime di questo traffico, che uccide gli elefanti per l’avorio delle loro zanne.

 

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