I panda giganti non sono più a rischio di estinzione.

Il panda è salvo

L’attuale popolazione di panda in natura è salita a quota 1.800, concentrata nella provincia centrale cinese dello Sichuan.

Mondo
Cilento venerdì 23 luglio 2021
di La Redazione
Immagine non disponibile
Il panda gigante o panda maggiore © web

I panda giganti non sono più a rischio di estinzione. Cinquant’anni di sforzi della Cina, e della comunità internazionale, hanno permesso all’orso bianco e nero, simbolo del Wwf (World Wide Fund for Nature), di superare la criticità della sopravvivenza, pur restando una specie “vulnerabile”. Lo ha dichiarato Cui Shuhong, direttore del Dipartimento di protezione ecologica naturale del ministero dell’Ecologia e dell’Ambiente cinese. 

L’attuale popolazione di panda in natura è salita a quota 1.800, concentrata nella provincia centrale cinese dello Sichuan. Grazie alle migliorate condizioni di vita e agli sforzi di lunga durata per la loro conservazione, inclusa l’espansione dell’habitat. Pechino si è molto impegnata negli ultimi decenni, per far crescere la popolazione dei suoi animali più famosi, creando vaste aree dedicate su diverse catene montuose per salvarli dall’estinzione.

La Cina ha istituito un sistema di riserve naturali relativamente completo e ampie zone di ecosistemi naturali sono state sistematicamente e completamente protette e gli habitat della fauna selvatica sono stati effettivamente migliorati. Cui, nell’occasione, ha osservato poi che anche le popolazioni di altre specie rare e in via di estinzione si stanno gradualmente riprendendo. Il numero di tigri siberiane, leopardi dell’Amur, elefanti asiatici e ibis crestato è cresciuto in modo significativo.

I panda giganti sono tristemente difficili da allevare, con le femmine in grado di rimanere incinte solo per 24-72 ore all’anno. Mentre altri problemi sono legati alla incapacità di sopravvivere dove non cresce il bambù. Per saziarsi, infatti, ne deve consumare grandi quantità, dai 9 agli 18 chili al giorno, perché il bambù è povero di sostanze nutritive.

L’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) aveva già rimosso fin dal 2016 i panda giganti dalla lista delle specie a rischio di estinzione, riclassificandoli appunto come «vulnerabili». In quell'occasione, però, Pechino aveva contestato la decisione, affermando che essa poteva indurre ad attenuare gli sforzi per la conservazione di questi animali. Uno studio congiunto di un team di esperti di Cina e Usa, pubblicato lo scorso anno, ha tuttavia osservato che il successo dell’operazione panda potrebbe essere avvenuto a danno delle specie di carnivori locali.

Lascia il tuo commento
commenti