Il primo rito collettivo dell’Italia in ricordo dei caduti in guerra rimasti senza nome.
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Il 4 novembre del 1921 il Milite Ignoto veniva tumulato nel sacello posto sull'Altare della Patria.

nel 1921, poco più di 100 anni fa: da Aquileia a Roma la figura del soldato senza nome divenne il simbolo del Milite Ignoto.

Italia
Cilento lunedì 27 novembre 2023
di Gina Chiacchiaro
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milite ignoto © web

“In ginocchio per il soldato senza nome”

poco più di cento anni fa il trasporto del milite ignoto da Aquileia a Roma.

Fu il primo rito collettivo dell’Italia in ricordo dei caduti in guerra rimasti senza nome.

Erano passati tre anni dalla fine della Grande Guerra, e quel milione e duecentomila morti, senza nome, erano ancora lì, silenziosi e a volte insepolti ma spesso dimenticati o rimossi.

Erano giovani ragazzi che, per la prima volta, abbandonando il loro piccolo paese, erano partiti per il fronte. Si erano ritrovati con le armi in mano, con un obiettivo comune, quello di combattere per la propria Patria, ma poi non erano più tornati a casa e di loro si era perso anche il nome.

Così, tre anni dopo Vittorio Veneto, l’Italia decise che era venuto il momento di fare i conti con quel passato recente, e prese l’iniziativa di onorare i suoi caduti. La Francia e la Gran Bretagna l’avevano fatto, noi ancora no. Seicentomila erano i soldati partiti per il fronte e non più tornati, e altrettanti i civili morti durante il conflitto. Un milione i feriti in combattimento, la metà mutilati. Cinque milioni i reduci, gente che porterà dentro di sé le stimmate perpetue della Grande carneficina, turbe psichiche e gravi disfunzioni comportamentali. Un paese intero piagato, di vedove, orfani, genitori privati dei figli che si ritrovò smarrito quando dopo la guerra arrivò la pace.

Fu del tutto naturale inginocchiarsi davanti a quel feretro con dentro la salma di un soldato ignoto, partito da Aquileia il 29 ottobre e giunto a Roma scortato da due ali ininterrotte di folla piangente quattro giorni dopo. Il viaggio attraversò la Penisola lungo la tratta ferroviaria Udine-Mestre-Bologna-Firenze-Orte e fu il primo grande rito collettivo dell’Italia post-unitaria. Centinaia di migliaia di persone vi resero un omaggio spontaneo e sincero di canti patriottici, preghiere, corone.

Ad Aquileia, Maria Maddalena Bergamas, la mamma di un soldato disperso, scelse a caso una delle undici bare in cui erano contenuti in maniera anonima i corpi di undici soldati senza nome, provenienti da tutti i fronti in cui l’esercito italiano aveva combattuto. Uno di quei corpi, in rappresentanza di tutti, partì da Aquileia e fu sepolto all’Altare della Patria il 4 novembre anche qui in mezzo al saluto commosso di centinaia di migliaia di cittadini. Da Aquileia a Roma la figura del soldato senza nome divenne il simbolo del Milite Ignoto.

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