L'Europarlamento: "esprime preoccupazione per gli attuali movimenti retorici anti-diritti, anti-gender e anti-Lgbtq a livello globale”
Condanne dell’UE
Il Parlamento europeo ha condannato Italia, Polonia, Ungheria per le loro posizioni contrarie ai diritti Lgbtqia+
ll Parlamento europeo ha approvato un emendamento che "condanna fermamente la diffusione di retorica anti-diritti, anti-gender e anti-Lgbtq da parte di alcuni influenti leader politici e governi nell'Ue, come nel caso di Ungheria, Polonia e Italia".
L'emendamento è stato approvato con 282 voti a favore, 235 contrari e 10 astenuti. Proposto dai Verdi, era allegato in una risoluzione sulla depenalizzazione universale dell'omosessualità. Un tema caldo alla luce di quanto accaduto in Uganda, dove è stata approvata una legge che prevede il carcere per chi appartiene alla comunità Lgbtqia+.
Si legge nel testo che l'Europarlamento: "esprime preoccupazione per gli attuali movimenti retorici anti-diritti, anti-gender e anti-Lgbtq a livello globale, alimentati da alcuni leader politici e religiosi in tutto il mondo, anche nell'Ue; ritiene che tali movimenti ostacolino notevolmente gli sforzi volti a conseguire la depenalizzazione universale dell'omosessualità e dell'identità transgender, in quanto legittimano la retorica secondo cui le persone Lgbtiq sono un'ideologia anziché esseri umani; condanna fermamente la diffusione di tale retorica da parte di alcuni influenti leader politici e governi nell'Ue, come nel caso di Ungheria, Polonia e Italia".