Le grandi capitali europee risultano spesso condizionate da problemi di traffico e criminalità
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Le città più vivibili del mondo

Al primo posto si situa Vienna per un perfetto mix tra infrastrutture, sostenibilità, cultura, intrattenimento

Europa
Cilento lunedì 26 settembre 2022
di Anais Di Stefano
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/ © personale

Ogni anno il Global Liveability Index, pubblicato dall’Economist, definisce le città più vivibili e meno vivibili al mondo. I criteri considerati sono criminalità, servizi, intrattenimento, offerta culturale, stipendi e sanità. La classifica 2022 divide l’Europa fra ovest ed est: alcune delle città occidentali sono fra quelle in cui si vive meglio, e in generale tutte hanno punteggi alti; le città orientali sono in fondo alla classifica, con un diffuso calo degli indici di benessere dovuto anche agli effetti, diretti e indiretti, dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, oltre che a una più complessa uscita dall’emergenza pandemica.

Al primo posto compare Vienna, capitale della Repubblica Federale Austriaca, è la città più grande, il centro dell’economia, della cultura e della politica del Paese. Corrisponde anche a una delle nove regioni austriache, la più piccola per estensione, ma quella che ha il maggior numero di abitanti. Da anni occupa le prime posizioni nelle statistiche delle città più vivibili al mondo. Merito di un’amministrazione attenta alle infrastrutture e al sociale, interessata al benessere culturale dei suoi abitanti: è una città che investe in creatività e sostenibilità.

Seconda nella lista Copenaghen: la capitale danese, vanta di pulizia, ottimi servizi e le si riconosce il più alto tasso di felicità al mondo. Terza Zurigo, città più grande della Svizzera, offre opportunità nel campo della finanza. Ginevra sesta, Francoforte settima, Amsterdam nona. Le grandi capitali europee risultano spesso condizionate da problemi di traffico e criminalità. Parigi tuttavia si situa al 19° posto nel mondo, mentre Londra è al 33°, Barcellona al 35°, Madrid al 43°. Milano e Roma: la prima è alla posizione numero 49 in classifica, Roma qualche posto più indietro.

La Economist Intelligence Unit (una società di analisi e consulenza finanziaria di proprietà del gruppo editoriale del settimanale britannico) giudica la qualità della vita e dei servizi in 172 città del mondo. Lo fa sulla base di cinque criteri: la vita culturale e le condizioni dell’ambiente pesano per il 25 per cento sul punteggio finale, la stabilità (concetto che comprende la sicurezza) per un altro 25, la qualità del sistema sanitario e delle infrastrutture per il 20 per cento ognuna e la bontà del sistema educativo per il 10. Ne nasce un indice da 0 a 100 in cui le città più vivibili hanno il punteggio più alto.

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