Dal numero dei "Piccoli Mensile" Luglio-Agosto 2008.
I nonni ricicloni...
Le favole della nonna
La televisione è entrata in funzione nel nostro Cilento mezzo secolo fa. La radio molto prima, I transistor sono stati inventati pochi decenni fa. La corrente elettrica già prima. Ma esisteva solo nelle città. Nei paesi dell'interno è arrivata molto tardi Quindi niente radio, niente televisione, niente giornaletti ma solo le nonne, di pomeriggio davanti al focone, che raccontavano favole ai nipotini. In questi paesi dell'interno, verso la fine dell'800, meno del cinque per cento delle persone sapeva leggere e scrivere. Di solito erano il prete, il notaio o lo scrivano. Quindi tutti i racconti della nonna erano tramandati a memoria di generazione in generazione. Fate, streghe, "munacieddi" lupi che mangiavano le pecorelle, bambini che facevano i cattivi e poi arrivava il mostro a punirli. Solo quando le fanciulle erano arrivate in età da marito potevano ascoltare le favole che includevano anche il famoso principe azzurro. In questi racconti le nonne tenevano anche lezioni. piuttosto sommarie, di educazione sessuale. E le ragazze, all'età di diciotto anni più o meno apprendevano che non era vero che i bambini li portava la cicogna o nascevano sotto i cavoli, ma nascevano dall'incontro con un bel giovane del villaggio, magari un cugino o un vicino di casa.