Carlo Collodi, scrivendo la storia del caro Pinocchio, diceva: «I burattini non crescono mai. Nascono burattini, vivono burattini e muoiono burattini».
Collodi così ci racconta di questi personaggi fatti di poche e semplici cose, ma dalle grandi capacità teatrali. Il burattino lo si trova nel teatro di animazione dove assieme alle marionette, i pupazzi, le ombre e gli oggetti di uso comune diventano protagonisti dello spettacolo teatrale. Grazie alla sua semplicità e alla sua immediatezza espressiva, il burattino è molto diffuso negli spettacoli destinati ai più piccoli; con le sue grandi potenzialità mirate all’ascolto, il burattino stimola il confronto nel gruppo, semplificando la valorizzazione e il riconoscimento delle differenze, coinvolgendo gli spettatori con dissenso e dibattito.
Il termine burattino deriva da buratto, cioè un panno di colore scuro con cui venivano confezionati fantocci di cencio; questo pupazzo ha una testa di legno ed un vestito, sotto il quale il burattinaio infila una mano per animarlo. Da qui il detto: non c’è burattino senza un burattinaio.
La storia dei burattini inizia diversi secoli fa: Platone racconta che nelle terre delle antiche Grecia e Roma i burattini venivano adoperati nei templi per riprodurre i miti; nel Medioevo il ruolo di questi personaggi cambia location diventando parte degli spettacoli di strada accanto a giocolieri, cantastorie, mimi ed altri artisti.
Oggigiorno gli spettacoli dei burattini sono tra i più amati dai bambini, soprattutto dai più piccoli perché riescono a tenere viva l’attenzione coinvolgono il piccolo pubblico, grazie alle tante voci e personaggi che si alternano sulla scena. Il racconto delle semplici storie, si presentano come situazioni vissute dai personaggi dotati di una loro realtà e consistenza, presentandosi col sapore della testimonianza diretta. Solitamente, al termine del racconto si trova una morale che invita il pubblico ad interagire e confrontarsi.
Gli animatori che umanizzano i burattini sono nascosti dal teatrino e presentano lo spettacolo con una voce fuori campo che farà da “mediatore”, attenta a coinvolgere e richiamare l’attenzione dei bambini, interagendo con loro e con i personaggi in scena.
Il più celebre dei burattini è il famoso Pulcinella, personaggio di grande vitalità, un eroe irriverente, sempre alle prese con le disavventure quotidiane e nemici davvero improbabili, ma che affronta e sconfigge sempre tutti i suoi avversari. Pulcinella compare anche ne Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, presentandosi tra le più prominenti marionette di Mangiafoco.
Un’altra eccellenza richiama il grande Totò che interpretò magistralmente il ruolo di un burattino, muovendosi sul palco a mò di pupazzo come fosse la musica a dargli vita, incantando il pubblico con la magia di un burattino fantastico.
Il teatro dei burattini è un gioco ideale per avviare i più piccoli alla narrazione, dando la possibilità di trasmettere cultura e valori, imparando l’arte dell’ascolto e dell’immaginazione, ma soprattutto l’empatia con il pupazzo in scena
Avere la fortuna di assistere ad uno spettacolo di burattini, o riprodurlo in casa, resta sempre un’esperienza che avvicina lo spettatore al personaggio coinvolgendolo in avventure e pensieri dai quali resta difficile non farsi contagiare.