Giocare è una cosa seria. Dal gioco più semplice, che facciamo utilizzando ad esempio i colori, a quello più articolato che richiede la conoscenza di regole da seguire, giocando impariamo.
È un modo tutto spontaneo con cui, divertendoci, scopriamo nuove cose di noi stessi e del mondo che ci circonda. Giocare da soli aumenta la nostra creatività, in compagnia ci insegna a stare insieme.
Un gioco è anche una specie di “prova generale” della vita. Quando giochiamo di ruolo, ad esempio, stiamo impersonando un carattere che ci aiuta a sviluppare un aspetto della nostra personalità e a immaginarci in una situazione che potremmo anche vivere in futuro, perciò, giocare è un tuo diritto (art. 31 Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza). Dai classici come Fruit Ninja, ai super top da console, i videogiochi piacciono a tutti, ma ci sono anche giochi facili da fare senza il supporto di uno schermo: carta e penna per il tris, la battaglia navale e l’impiccato; carte, monete, bicchieri e palline per giochi di magia; un fazzoletto per il rubabandiera.
Anche risolvere un indovinello è giocare. Ve ne lascio un po’:
1) Tutti lo possono aprire, ma nessuno lo sa chiudere. Cosa?
2) Si saluta solo se si è alzata, cos’è?
3) Anche se è unico, ce ne sono tanti. Di che cosa?
4) Cosa c’è alla fine dell’arcobaleno, al centro dell’atomo e all’inizio dell’oceano?
5) In ognuna c’è un foglio dove ce ne sono scritte tante. Cos’è?
6) Vado avanti, vado indietro corro e mi fermo ma non cambio mai di posto. Chi sono?
7) Ti tiene in vita, ma lo vedi solo d’inverno. Cos’è?
Provate a risolverne qualcuno, inserendo la vostra risposta col numero corrispondente nei commenti. Buon gioco a tutti!